La Sampdoria a Cesena ha faticato ma ha vinto. Vinto una partita con tanti errori dietro, con tanti spunti positivi davanti…
Sensazioni divergenti, amici di ClubDoria46, discendono dalla partita folle e – se fossimo stati spettatori neutrali – anche divertente andata in scena al Manuzzi domenica pomeriggio. Sensazioni da mettere sui piatti della bilancia, e che fanno comunque pendere la medesima dalla parte giusta, la nostra.
Una partita che sarebbe potuta finire anche 7-5, considerando le almeno altre quattro palle goal vere complessive, ma sempre con la vittoria della Sampdoria, alla fine dei conti giusta e anche abbastanza netta.
Ma, lo sapete, sono della vecchia scuola, mi sono abbeverato alla scienza pallonara dei Brera e dei Tosatti, che in un 5-3 avrebbero anzitutto eccepito la svagatezza delle difese più che i meriti degli attaccanti, e anche io la vedo così.
Ma trovo dei distinguo da fare: tre goal del Cesena, quasi quattro, e che sarebbero potuti essere anche cinque, dovuti quasi esclusivamente a cappelle individuali e collettive, ora del portiere – ci torno tra un attimo – ora di un difensore, ora dello schieramento. Tradotto: con applicazione più severa certe robe potrebbero anche non vedersi più, ma va chiesto conto ai singoli a cosa cavolo stessero pensando in certi momenti della partita.
Il portiere, dicevo. A me sembra che il Marco Silvestri ammirato prima a Verona e poi nella sua fase uno a Udine sia rimasto, al momento, un po’ per strada. Esattamente come su certi traversoni. L’errore sul tiro di Kargbo che ha rischiato di resuscitare una partita già alla benedizione finale è di quelli da “mancanza di occhio”, da assenza perdurante, ma a me preoccupano quasi di più quelli da scarsa reattività tra i pali: il secondo goal di Cosenza, il primo dello stabiese Adorante, il momentaneo 2-2 di Adamo, che avrebbe potuto rimediare al “fuori posizione” di Ioannou e Vulikic e alla pigra rimonta di Riccio.
Sampdoria, a Cesena finalmente Melle Meulensteen e Pajtim Kasami…
Sampdoria, a Cesena sensazioni divergenti. Ma prevalgono quelle positive…per 5 a 3!
LEGGI ANCHE VIDEO – Ex Sampdoria, Andrea Pirlo torna in campo e vince…
A proposito di Nicholas Ioannou: quando è fisicamente al massimo, il cipriota ara la fascia sinistra come non si vedeva da tempo. Se è giù di corda (aveva nelle gambe la nazionale del suo paese), è macchinoso in entrambe le fasi.
Con maggiore attenzione, tre goal-quasi quattro il Cesena non li avrebbe mai segnati, né due in quattro minuti la Juve Stabia.
Cosa diversa dalla cintola in su: cinque goal cercati, due su angolo (roba che non si vedeva dai tempi del povero Sinisa). E altri tre-quattro mancati per motivi diversi. La squadra, con Melle Meulensteen e Pajtim Kasami, ha tutt’altro peso, e può ancora migliorare. E, francamente, mi chiedo il perché di continue preferenze a giocatori finora piatti come una tavola da stirare.
La dico diversa: tre goal presi per cappelle individuali, cinque goal fatti per propria capacità, creatività, giusta dose di cinismo, calcio manovrato.
Per adesso, e limitatamente alla domenica romagnola, le sensazioni a prevalere sono quelle positive. È certo, però, che per recuperare il terreno perso bisogna lavorare su quelle negative: non sempre le difese avversarie concederanno tutti gli spazi avuti al Manuzzi.
L’ultima sensazione positiva arriva dalla tifoseria blucerchiata: considerando i divieti ai residenti in Liguria, vedere qualche centinaio di supporters con striscioni e bandiere fa capire quanto questa maglia abbia guadagnato, negli anni, una forte capillarità sul territorio nazionale. Un patrimonio da non disperdere.