Brutto inizio stagione per la Sampdoria Primavera di Lupi, mai così male dal 2017: l’anno scorso, a parità di partite, Sassarini era a metà classifica
La Sampdoria Primavera sta vivendo uno dei peggiori inizi di stagione degli ultimi anni. Con la nuova guida di Alessandro Lupi i giovani blucerchiati non stanno riuscendo a ingranare e, al momento, sono penultimi in classifica a quota 5 punti, frutto di una vittoria contro il Cesena, due pareggi e sei sconfitte. Recentemente sono stati eliminati al terzo turno della Coppa Italia di categoria dal Parma, formazione di Primavera 2.
L’Under 20 doriana non cominciava così male dalla stagione 2017/18, quando, all’ottava giornata, Massimo Augusto fu esonerato dopo due pareggi e sei sconfitte. Al suo posto la Sampdoria chiamò Simone Pavan, che alla nona giornata vinse all’esordio e portò esattamente a 5 punti in classifica i blucerchiati, occupando ancora l’ultima posizione. A fine campionato arrivarono dodicesimi (la Primavera 1 allora aveva 16 squadre).
È stato necessario un esonero, quindi, per cambiare le carte in tavola e raddrizzare la stagione della Sampdoria. Ma la panchina di Lupi sembra al sicuro. L’ultimo cambio allenatore risale proprio all’anno scorso, quando alla ventiseiesima David Sassarini è stato mandato via con uno score di 7 vittorie, 7 pareggi e 14 sconfitte, comprese le partite di Coppa Italia. Alla nona giornata, però, con lui la Primavera aveva 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, che significano 12 punti e metà classifica. Un inizio decisamente migliore, la terza degli ultimi 7 anni, dietro a Felice Tufano del 2020 (16 punti) e del 2021 (13).
Sampdoria Primavera, dopo 9 giornate mai così male da 7 anni: Sassarini era a 12 punti
Sampdoria Primavera, inizio stagione shock: David Sassarini ha fatto meglio di Alessandro Lupi. Il confronto
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Ciò che è cambiato, però, non è solo l’allenatore. Ma anche i vertici del settore giovanile e la filosofia che c’è dietro. Con l’arrivo di Luca Silvani, la Sampdoria non guarda più strettamente al risultato, quanto alla crescita dei giocatori, come ha spiegato il direttore stesso in una recente intervista:
Lo scopo principale non è creare squadre per vincere ma giocatori con un’identità definita. Facciamo riunioni settimanali con gli allenatori per uniformare non il sistema di gioco ma lo stile. Vogliamo giovani che giochino un calcio europeo, in grado di accettare l’uno contro uno, di avere personalità nel gestire palla sotto pressione, di stare il più possibile nell metà campo altrui
E Silvani ha puntato su Lupi per la sua capacità di lavorare sull’attitudine e sul carattere del giocatore. Anche se l’inizio shock di campionato ha evidenziato, nella rosa della Primavera, Simone Leonardi, vero punto di riferimento della squadra, Giuseppe Forte, talentino sotto leva di due anni, e poco altro. Al momento, però, la Sampdoria pazienta e mantiene la fiducia nel suo tecnico. Usando quella pazienza che forse non ha avuto con Sassarini nella passata stagione.