Sottil prosegue dopo Sampdoria-Brescia le proteste partite dopo la gara di Cittadella: secondo il tecnico il goal di Akinsanmiro era regolare
La Sampdoria perde in casa contro il Brescia. Altra caduta al Luigi Ferraris della squadra di Andrea Sottil, che però di nuovo ha da recriminare riguardo la gestione arbitrale da parte del fischietto Alberto Arena. Come dopo il Cittadella, al tecnico blucerchiato non è andata giù la gestione dell’arbitro, che ha annullato la rete di Ebenezer Akinsanmiro per un tocco di mano. Alle dichiarazioni della vigilia della partita di Genova hanno fatto eco le parole pronunciate durante la conferenza stampa post partita, l’allenatore ha riguardato le immagini dell’azione col telefono e ha ribadito il suo pensiero: è tocco di pancia. Poi, ai microfoni, si è sfogato:
Abbiamo fatto un goal secondo me regolare perché Akinsamiro la tocca con la pancia. Le immagini non sono chiare ma si vede la genuinità di un ragazzo del 2004 che dice che l’ha toccata con la pancia. Il vantaggio era meritato ed è stato annullato ingiustamente. Non sono un allenatore che piange però sono cose oggettive, anche la gestione dei cartellini gialli non è stata all’altezza secondo me. Di nuovo gli episodi non ci girano a favore
Sampdoria-Brescia, Sottil: “Il goal di Akinsanmiro era regolare. Riccio? Ingenuità”
Sampdoria-Brescia, Andrea Sottil: puniti ancora dall’arbitro…
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Dopo aver protestato in settimana per il mancato rigore concesso ad Estanis Pedrola a Cittadella, anche a Genova Sottil ha da recriminare con la direzione di gara. Anche per quanto riguarda i cartellini gialli il tecnico blucerchiato non è soddisfatto. Ammonizioni che hanno causato pure il rosso ad Alessandro Riccio, che ha complicato la gara dei compagni lasciandoli in inferiorità numerica. Su questo, però, l’allenatore della Sampdoria ammette che è stata un’ingenuità del suo difensore:
Ci eravamo raccomandasti con Riccio, perché era ammonito. È un ragazzo giovane che però ha già dei campionati alle spalle. Il cambio con Vulikic era una mossa che avrei fatto. L’avversario poteva accompagnarlo sull’esterno perché non era una situazione pericolosa. Ne abbiamo discusso ed era sereno. Ma riccio non è un problema. Però lì sono scelte che faccio, ho deciso di lasciarlo dentro, poi il calcio à questo, proprio lui è stato ammonito e siamo rimasti in dieci