La Sampdoria di Andrea Sottil è una nave da crociera che ora naviga in mari tempestosi su una scialuppa di salvataggio…
Qualcuno è consapevole di dove si trovi? Chi fa parte di questa società conosce la storia della Sampdoria e della sua gente? Essere innamorati di una squadra ed essere pazienti, applaudire sempre e non abbandonare mai il proprio posto non significa che piaccia essere presi in giro.
Sono tre anni che il Luigi Ferraris è diventata terra di conquista per chiunque, in Serie A come in Serie B sembra che qualsiasi avversario possa venire a Genova, davanti a 25 mila persone, e portarsi via punti e dignità.
Mi chiedo se Andrea Sottil, ad esempio, sia consapevole di allenare la squadra di una società storica come quella blucerchiata… Perché dopo un pareggio deludente a Cittadella non si possono accettare le sue dichiarazioni: “Un punto su un campo ostico…”.
A volte mi sembra quasi di sognare, o meglio, di essermi risvegliata da un brutto incubo. Ma invece è cruda realtà. Una realtà che ci mette davanti gli anni forse più bui della storia della Sampdoria. Prima le umiliazioni con Massimo Ferrero e oggi, non meno gravi, le dichiarazioni di chi pensa che in questa realtà si possa raccontare qualsiasi cosa. Anche di aver giocato una buona gara dopo aver perso l’ennesima partita in casa irrisi da arbitro e avversari.
Dopo aver costruito una squadra pronta a lottare per un posto nell’ascensore che porta alla Serie A, ci ritroviamo, dopo dodici partite, a contare ben cinque sconfitte fingendo per giunta che vada tutto bene. E invece la squadra blucerchiata è piena zeppa di problemi. A partire dal non gioco visto fino ad oggi, per non parlare dell’atteggiamento e la mancanza di personalità dimostrate.
Sampdoria, Sottil e Accardi per questa nave serve altro…
Sampdoria, siamo marinai di una nave da crociera diventata una scialuppa di salvataggio…
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Non mi soffermo poi sul campo dove un undici impaurito e spaesato non riesce a dimostrare il proprio valore, o su un allenatore che sembra davvero capirci molto, molto poco mettendo e togliendo giocatori rimbalzati tra tribuna e campo come fossero dei manichini.
Non sono tanto tecnica da poter suggerire la soluzione, ma una cosa è certa: la confusione in campo è lo specchio del caos gestionale di tutta l’area tecnica.
Perché Pietro Accardi, dopo mesi di silenzio, non analizza il disastro che vediamo ogni domenica invece di commentare (casomai nelle sedi opportune) i torti arbitrali? Ma davvero dopo lo sforzo nel mercato estivo tra paletti e attacchi di disturbo, vogliamo raccontarci che tutto vada per il meglio? Ma davvero dobbiamo subire oltre il danno anche la beffa di professionisti che non si assumono alcuna responsabilità neppure davanti all’evidenza?
Perché è chiaro a tutti che, in questo momento, la Sampdoria, partita per dominare anche i mari in tempesta da veri marinai, sia oggi una scialuppa alla deriva senza remi e senza braccia.
A conti fatti siamo qui a fare le pagelle di tutte le note deludenti… e come sempre… gli unici a rispondere positivamente all’appello sono sempre e solo i tifosi blucerchiati. Il resto, fino ad ora, è solo noia.