La Sampdoria di Massimo Ferrero era in vendita. Oggi no. Ma prima ancora Gianluca Vialli aveva rinunciato alla carica di presidente offerta dal Viperetta che avrebbe fatto volentieri un passo indietro. Questa la verità del presidente blucerchiato in un’intervista esclusiva all’edizione genovese de La Repubblica.
Domanda diretta di Stefano Zaino. La Sampdoria è in vendita? Altrettanto scca la risposta di Ferrero: “No”. Ma non in passato: “Mi era stata prospettata un’occasione, è andata male non per colpa mia”. Ma la notizia sinceramente è un’altra.
“Prima della trattativa ho proposto a Vialli di entrare nel Cda. Mi ha detto di no. Alla fine: tu fai il presidente, io resto il proprietario. Ha declinato, perchè era già in parola con Gravina…”.
Capitolo tira e molla con gli americani che ha ridotto oggi la Sampdoria a lottare per non retrocedere. “La questione è semplice: subito mi hanno proposto 90 milioni più bonus. Poi, attraverso gli americani, 40 compreso l’aiuto di Garrone. Io sono sceso a 80, a 76 avrei potuto chiudere. Ma non si sono più mossi. Dinan e Knaster? Apprezzabili ma affaristi. Non do la società a chi non riconosce il giusto valore dei colori più belli del mondo”.

Sampdoria, Ferrero: “Vialli ha rifiutato di fare il presidente”
Altra domanda. Il rapporto con la famiglia Garrone? “Ottimo. Genova deve essere orgogliosa di loro. Edoardo e Alessandro, due signori, s’informano sempre sulla Sampdoria, molto vigili, felici quando la vedono crescere. Edoardo è come il papà. Riccrdo amava i giovani, per questo gli ho intitolato il campo della Primavera. Ringrazio per la fiducia e spero di non deluderli mai”.
Con i Mantovani? “Pure sul Ravano frainteso, apprezo molto il lavoro di Francesca e Ludovica. Con Enrico rapporto ottimo. Non confidenziale, ma affettuoso”.