Inter-Sampdoria ha lasciato diverse indicazioni sia a Conte che a Ranieri: i meriti dei nerazzurri, ma anche i demeriti dei blucerchiati, che sono entrati in campo solo nel secondo tempo
Inter-Sampdoria, posticipo della 25^ giornata, ha lasciato diverse indicazioni sia per i nerazzurri che per i blucerchiati. Una partita a due facce, in cui la squadra di Conte ha dominato il primo tempo contro una Sampdoria troppo arrendevole, salvo poi soffrire quando la squadra di Ranieri ha ritrovato la grinta.
In una partita, in cui l’Inter ha fatto quello che ha voluto, soprattutto nel primo tempo, sono emersi sì i meriti dei nerazzurri, ma anche i demeriti della Sampdoria. La squadra di Ranieri, come si diceva in apertura, ha tenuto un atteggiamento troppo passivo, abbassandosi in modo eccessivo e lasciando campo alle manovre dei nerazzurri. Nerazzurri che non devono farsi illusioni in vista della corsa scudetto: la Sampdoria, almeno nel primo tempo, non è stato un avversario degno di questo nome.
LEGGI ANCHE Sampdoria, perché Ranieri ha scelto La Gumina?
La Sampdoria, che si è svegliata, solo nella ripresa con il goal di Thorsby, dovrà, invece, imparare a iniziare le partite con un altro atteggiamento. Certo, era la prima dopo tre mesi, ma ha stupito l’arrendevolezza con cui la formazione di Ranieri si è consegnata agli avversari, salvo poi uscire in maniera diversa dagli spogliatoi.
Era successa la stessa cosa anche con il Verona, prima del lockdown. Lì era bastata una ripresa ad alti livelli, ma contro avversarie più forti, come l’Inter, non bastano 45 minuti. Per ottenere la salvezza, giocare solo i secondi tempi potrebbe non bastare.