In casa Brescia clima infuoco, dopo il comunicato della Curva Sud sono arrivate anche le parole di Massimo Cellino in merito alla contestazione
In casa Brescia continua il momento non facile tra la tifoseria e il presidente Massimo Cellino, nelle giornata di giovedì è arrivato il comunicato della Curva Nord che si prepara per l’ennesima protesta, nella giornata odierna è arrivata la replica del presidente,
Quando i tifosi si mettono a fare comunicati non sono più tifosi, quelli veri tifano il Brescia e aiutano la loro squadra. Io sono straniero in questa città e mi ammazzo per la mia squadra facendo anche più di quello che posso. Sono qui da sei anni, mentre c’è chi è qui da 20 o 30 e non mi pare che il Brescia prima facesse la Champions o navigasse nell’oro. – prosegue Cellino – Ho fatto quello che potevo subendo ricatti, minacce e violenze e allora che cazzo volete? Avete fatto 110 anni, 10 in serie A e 100 tra B e C e non penso sia solo colpa mia. Bisogna cambiare questa mentalità, non chiedendo sempre qualcosa, ma dando. Se i nemici ce li abbiamo in casa, dove vogliamo andare?
Il presidente in merito al futuro del club ha espresso parole molto importanti che però alimentano ancora di più le polemiche.
Per prima cosa mi imputo di essere venuto qui perché sono un coglione, questa è la verità. Non mi aspettavo così poca maturità sportiva e un atteggiamento ostile. Compratori? La macchia di quanto successo con il Cosenza lo scorso anno è profonda. Speravo che avesse insegnato qualcosa, ma non hanno imparato nulla. Devo difendere io la città, da solo? Scusate ma non ci riesco
Brescia, Massimo Cellino spiega l’esonero di Rolando Maran
Brescia, Massimo Cellino: contestazione? non mi pare che prima facesse la Champions o navigasse nell’oro… Le parole
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Il presidente del Brescia, dopo la scorsa giornata di campionato ha deciso di esonerare Rolando Maran e affidare la panchina delle rondinelle a Pierpaolo Bisoli. Queste le parole in merito al cambio in panchina.
Avevo fiducia in Maran, non aveva iniziato male, ma appena c’è stato da misurarsi mi è sembrato più timoroso. Gli avevo allungato il contratto investendo su un allenatore che non volevo assolutamente cambiare, perché sono dei costi che in questo momento non possiamo sostenere. Ho fatto di tutto per evitare di esonerare Maran, ma bisogna essere in due. È stato un mio calciatore, lo conosco da una vita, è un gran lavoratore, molto determinato che conosce molto bene la categoria. Nella vita bisogna avere l’allenatore giusto nel momento giusto
Vedremo dunque se la scelta di cambiare allenatore sarà una decisione che porterà i suoi vantaggio al Brescia e soprattutto vedremo come sarà il clima in occasione della sfida contro la Carrarese dove ci sarà la contestazione dei tifosi bresciani contro il presidente.