Aspettando Quagliarella, Gabbiadini è stato il protagonista della sua Sampdoria contro la Roma. Uscito l’attaccante però si è spenta la squadra…
L’Inter, ora la Roma. Due partite, zero punti, un solo goal. Una rete regalata da Diawara che Manolo questa volta non ha sprecato. Ma il problema resta di strettissima attualità. Perchè per salvarti devi vincere, segnare e non subire. Tutte cose che alla Sampdoria di oggi vengono malissimo….
La partita dell’Olimpico, però, ha dato segnali migliori rispetto a quella di San Siro, finché è rimasto in campo Manolo Gabbiadini. Peccato che poi Ranieri abbia scelto di toglierlo, essere tradito anche da Bonazzoli e regalare alla squadra di Fonseca la possibilità di rimontare con la doppietta, da applausi di Dzeko.
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Peccato perché finché Gabbiadini è rimasto in campo la Sampdoria ha dato l’impressione di poter trovare un’altra. Peccato, perché fino al momento della sostituzione dell’attaccante di Calcinate, sembrava tutta un’altra squadra. Poi si è spenta la luce ed è uscita la compagine giallorossa.
Come se senza l’ex Southampton (oltre a Don Fabio) la squadra fosse andata in crisi d’identità, senza parlare dei rimpianti di Milano. Chissà se con Gabbiadini in campo sarebbe arrivato il pareggio contro un Inter non eccezionale…
Adesso bisogna ripartire, i prossimi impegni sono più abbordabili per gli uomini di Claudio Ranieri, c’è il Bologna, in casa, e poi la Spal. Due scontri salvezza, che diranno molto della corsa salvezza. Ci sarebbe anche Fabio Quagliarella da recuperare, ma l’allenatore blucerchiato è stato molto chiaro in conferenza stampa. Non ha intenzione di rischiarlo, tornerà solo quando sarà al 100%. Nel frattempo però la Sampdoria può e deve aggrapparsi al suo numero ventitré. La partita di contro la Roma ha dimostrato quanto sia importante, non solo a livello tattico, ma anche a livello caratteriale. Un leader silenzioso, ma che in campo, quando c’è, si fa sentire, eccome.