La Sampdoria ha ripreso a lavorare in questo gennaio con una rosa già trasformata, Semplici più soddisfatto del numero di giocatori a disposizione
Dopo la partita contro il Pisa, a fine dicembre, Leonardo Semplici l’aveva detto: la rosa è troppo lunga e va sfoltita. Si è ritrovato alla rifinitura pre Brescia, l’11 gennaio, con 3 calciatori ceduti e 5 fuori dal progetto, che si allenano a parte e non con il resto del gruppo. Antonio Barreca, Fabio Borini, Pajtim Kasami, Marco Silvestri e Nicola Ravaglia hanno fatto posto in rosa ad altri che verranno dal calciomercato. Una situazione che, comunque, ha ridotto il numero di calciatori con cui preparare le partite e il tecnico blucerchiato già si trova a lavorare meglio.
Ora c’è bisogno di incidere e trovare da subito i risultati e Semplici stesso sta cercando di fare un focus importante sulla sua squadra. Serve un grande lavoro tattico ma anche di autostima, a livello mentale. E ora la Sampdoria ha il numero di giocatori giusto per poter ottenere il massimo:
Sicuramente dobbiamo essere propositivi e provare a fare la gara con una mentalità aggressiva, di squadra che dà tutto dall’inizio alla fine, che non ha cali di attenzione, nei 90 minuti qualche errore ci può stare ma dobbiamo essere consapevoli di quello che facciamo. È stata la prima settimana che lavoro a tempo pieno, essere numericamente più precisi ci ha permesso di allenarci con migliore qualità. Gestire 26 giocatori di movimento non è facile, non lo è nemmeno per loro, perché altrimenti non trovano la continuità di rendimento giusta per fare del loro meglio e mettermi in difficoltà. Io do a tutti l’opportunità e tutti possono giocare, chiaro che con tutti quei calciatori era difficile poter far giocare tutti
Sampdoria, Semplici: “Siamo al lavoro per ritrovare spensieratezza”
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Anche grazie allo sfoltimento della rosa e di una settimana meno frenetica, non intervallata da una partita ogni tre giorni, si è aperta una nuova fase del lavoro di Semplici alla Sampdoria. Con l’obiettivo di ritrovare spensieratezza, tranquillità, liberarsi dalla pressione che avvolge le menti dei calciatori:
Mi auguro che la squadra abbia fatto il click mentale. Ci ho lavorato io, lo staff, il direttore Accardi e il presidente per far sì che questi ragazzi capiscano l’importanza ma anche la spensieratezza che devono avere in questo percorso. Ci stiamo lavorando, il gruppo è già sereno e consapevole, dal mio arrivo l’ho visto già propositivo, centrato a quello che è il nostro obiettivo finora. Non possiamo fare previsioni a lungo termine, nelle prime quattro o cinque partite abbiamo cominciato a mettere le basi. Solo attraverso il lavoro e e la qualità di questi ragazzi possiamo risalire