Ormai è una consuetudine di ClubDoria46 seguire ed approfondire anche le vicende extracalcistiche che riguardano la Sampdoria, il Presidente Ferrero e la sua famiglia. Cerchiamo di capire, anche grazie ai vostri commenti, quali sono le questioni da chiarire. Una di questa ovviamente riguarda il famigerato Caso Obiang. e la possibilità che Ferrero possa nuovamente patteggiare, esattamente come avvenuto in sede sportiva.
Dopo svariati rinvii dei quali vi abbiamo puntualmente aggiornato nei precedenti articoli (Caso Obiang, processo Ferrero: a che punto siamo? , Sampdoria, Caso Obiang: nuovo rinvio per Ferrero ), venerdì 3 luglio si è tenuta l’udienza preliminare del processo che vede imputato Massimo Ferrero per aver sottratto fondi alla Sampdoria, dirottandoli illecitamente verso altre società di proprietà della sua famiglia.
Gli altri imputati, tra i quali vi sono la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, hanno scelto il rito abbreviato e, in caso di condanna beneficeranno di uno sconto di pena pari ad un terzo. Per loro il Pubblico Ministero Barba ha fatto richieste di condanna di cui vi abbiamo dato conto in questo articolo
E a Massimo Ferrero cosa può succedere? Tra le possibilità vi era quella di scegliere anche lui il giudizio abbreviato, ma così avrebbe perso la possibilità di difendersi pienamente nel dibattimento. Dunque il pubblico ministero per lui ha chiesto il rinvio a giudizio. Toccherà al giudice per l’udienza preliminare valutare se accogliere la richiesta e mandare a processo il presidente blucerchiato o proscioglierlo dalle accuse.

PATTEGGIAMENTO SI O NO?
Un altra possibilità, remota, era quella che scegliesse di patteggiare. Remota perchè l’avvocato Tognozzi, membro del CDA blucerchiato aveva già spiegato che Massimo Ferrero intendeva difendersi pienamente nel processo penale contrariamente a quanto fatto nel processo sportivo (dove, lo ricordiamo, il presidente blucerchiato aveva “trattato” una squalifica di 4 mesi).
Sgombriamo subito il campo da un dubbio che qualche nostro lettore ha sollevato. Il fatto che Ferrero abbia già patteggiato in passato una pena per il fallimento Livingston (un anno e dieci mesi) non preclude che possa effettuare la stessa scelta in futuro.
Ma se Massimo Ferrero cambiasse idea adesso potrebbe patteggiare? La risposta è sì, ma dovrà aspettare. Adesso è tardi, perchè la scelta avrebbe dovuto essere effettuata entro la scorsa udienza. Quindi, se a settembre il Giudice per l’udienza preliminare deciderà per il rinvio a giudizio, allora si aprirà tutta la fase del dibattimento. Bisognerà sentire nuovamente i testimoni e ripercorrere tutte le indagini svolte.
Al termine del processo di primo grado, se verrà condannato, Massimo Ferrero potrà proporre appello. E quel punto potrà anche patteggiare una pena inferiore a quella decisa dal giudice di primo grado. L’art. 599 bis del codice di procedura penale ha infatti introdotto il “concordato anche con rinuncia ai motivi di appello” che in sostanza è un patteggiamento con criteri anche meno restrittivi.
Il presidente blucerchiato, almeno in ambito legale, si fida ciecamente dei suoi consiglieri, in questo caso l’avv. Giuseppina Tenga l’avv. Luca Ponti (subentrato al collega Conti e che assiste Massimo Ferrero sin dalla vicenda Livingston e anche per le procedure di concordato pendenti relative a Farvem ed Eleven Finance).
E’ dunque possibile che voglia davvero giocarsi tutte le carte nell’eventuale processo , rimandando il più possibile la scelta per un eventuale patteggiamento, che certamente incrinerebbe ancor di più la sua immagine pubblica e il rapporto con la tifoseria.