A ottobre Francesco Flachi, bandiera della Sampdoria, ha rischiato la vita in seguito a un infarto: i primi dolori e l’arrivo in ospedale
Una vita sempre tra alti e bassi quella di Francesco Flachi. I goal, le squalifiche, il ritorno e l’addio al calcio. Poi, nell’ottobre del 2024, la grande paura. Un infarto con cui l’ex numero 10 ha seriamente rischiato la vita, mentre si trovava nella sua casa di Genova.
Al Secolo XIX ha racconato com’è andata. Una crisi durata diversi giorni, arrivata mentre allenava il Rapallo. Dovuta anche alle tante sigarette:
Ero a Genova, ero a casa. Allora allenavo il Rapallo. Però fumavo due pacchetti di sigarette al giorno. Mi sentii non tanto bene. Credevo di avere un problema di stomaco. Sentivo dei dolori al petto, ma duravano pochi minuti. È andato avanti tre giorni. Al quarto giorno, la sera, esco per andare dal tabaccaio e sento proprio il petto che prende fuoco. Provo a camminare. Non passa. Entro in un bar per bere una Coca Cola. Penso sempre a una congestione.
Sampdoria, Flachi: l’infarto e l’arrivo in ospedale
Sampdoria, Francesco Flachi da infarto: non mi hanno fatto andare a casa…
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I dolori sono continuati però, tanto che Flachi si è ritrovato a bussare alla porta della vicina di casa che ha chiamato l’ambulanza:
Non passa. Torno a casa, mi stendo, non passa. Busso alla vicina e le chiedo se chiama la guardia medica. Lei chiama l’ambulanza.
Subito l’esito: infarto. Poi, arrivati in ospedale, l’operazione, con Flachi che avrebbe voluto subito tornare a casa…in taxi. E l’opposizione, giustamente, dell’infermiere che lo ha portato subito in sala operatoria a causa di una vena ostruita:
L’infermiere mi fa l’elettrocardiogramma e mi dice: “Questo è infarto”. Mi fa una flebo e mi passano i dolori. Arriviamo all’ospedale, ringrazio, e dico: “Chiamo un taxi per tornare a casa”. L’infermiere mi risponde: “No, in sala operatoria e pure in fretta…”. Vena ostruita. Mi è andata bene.
Ora vuole tornare ad allenare. Ma ha smesso di fumare?
Le devo dire la verità? No