Una volta nel calcio c’era il libero o il centromediano di spinta ma anche il ‘crossatore’. Oggi e domani rischiamo di vedere nascere il ‘cercatore di rigori’.
I due rigori guadagnati dalla Juventus contro l’Atalanta hanno fatto infuriare Gasperini ma anche fatto sorgere legittime domande tra gli appassionati. Possiamo anchora chiamare calcio lo sport dove ogni tocco con il braccio regala un rigore? Un automatismo che non tiene conto del fatto se il braccio sia o meno vicino al corpo?
La sensazione, confermata da qualche spiffero di spogliatoio, è che qualche giocatore dotato di talento e malizia possa mirare al braccio avversario. Un gesto tecnico addirittura allenabile ( e allenato) in settimana con sessioni di lavoro specifiche.
Proprio come si fa con schemi e calci di punizione.
LEGGI ANCHE Sampdoria, i numeri degli attaccanti: tutti in goal tranne uno
Fallo di mano: nasce la categoria dei “cercatori di rigori”
Certo, serve il piede fatato, di base. Mancini, Baggio, Totti e Del Piero non giocano più, ma in attività c’è ancora un certo Paulo Dybala…per non parlare del sinistro educato di Manolo Gabbiadini , che conosciamo bene noi blucerchiati…
Sul punto la chiosa definitiva la da l’ex Inter e Sampdoria Evaristo Beccalossi al Corriere della Sera: “Un calciatore compie gesti istintivi in sintonia con il proprio corpo e gestirli diventa difficile.Penso ai difensori – continua il Becca – : come possono contrapporsi a un cross o entrare in scivolata con le braccia dietro al tronco?” E allora qui si potrebbe far sentire il peso del talento: “C’è chi è in grado di mettere la palla dove vuole”. E quindi se serve e sei allenato, anche sul braccio dell’avversario…
Scorrettezza? Furbata? Malizia? Condotta antisportiva? Il regolamento dice che non si può toccare la palla con la mano, ma nulla vieta di tirarla sul braccio di un avversario.
Quindi, meglio cambiare la regola…O, come dice qualcuno, tanto vale giocare alla Playstation…