Silenzioso, timido, ma con due piedi che cantano: Questo è Mikkel Damsgaard, talentino della Sampdoria con un futuro tutto da scrivere.
Forse nello strambo (e a tratti inconcepibile) calciomercato della Sampdoria un sottile filo logico c’è. Magari è una coincidenza, ma pare che a Corte Lambruschini vogliano puntare al low cost e insieme sui giovani. Mentre si tratta Antonio Marin e Askildsen è arrivato l’anno scorso, a metà estate è approdato in blucerchiato l’unico vero acquisto di questo mercato sampdoriano: Mikkel Damsgaard.
Il ragazzo (appena vent’anni) è arrivato in punta di piedi, in modo schivo come è il suo carattere ma accompagnato da grandi promesse e pesanti aspettative. Parliamo di un giocatore che gioca dal 2017 (esordio a 17 anni) stabilmente in Superligaen, la massima serie danese, con 92 presenze e 12 goal. Il Nordsjaelland, la sua squadra da quando aveva 12 anni, una delle più vincenti di Danimarca, gli ha persino dedicato un commovente video di saluto. Proprio come quando un figlio se ne va di casa, o si vede spiccare il volo un uccellino allevato con cura e attenzione.
E il volo Damsgaard l’ha spiccato davvero. Partito da un paesino di appena diecimila abitanti, ora sgomita tra i calciatori di uno dei campionati di calcio più importanti al mondo. Ha saputo lasciare il segno in patria, diventando una delle più grandi promesse del calcio danese ed ora dovrà sbocciare definitivamente alla Sampdoria.
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Damsgaard è un giocatore piuttosto offensivo, con ottime doti di dribbling e di visione di gioco. Può crescere come trequartista, come esterno o come mezzala, se è vero quello che dicono in Danimarca quando lo soprannominano “direttore di banca”. Con lui la palla è al sicuro, è in cassaforte. E un giocatore a cui dare la palla, sicuri che non la perderà, fa molto comodo al centrocampo di Ranieri e della Sampdoria.
Di certo, con Askildsen e Damsgaard, il centrocampo del futuro sembra essere in ottime mani. I due potrebbero davvero dare freschezza e talento ad una linea orfana di Linetty ma rinvigorita dal rinato Verre, altro vero acquisto dell’estate della Sampdoria.
Resta da vedere come e quando il “direttore di banca” lascerà perdere i numeri per disegnare geometrie sui campi della Serie A. Ci vorrà tempo, lo sappiamo e lo sa anche lui, basta vedere l’esempio di Askildsen. Ma se le premesse sono queste, la prima impressione è che ci sarà da divertirsi.