La moviola del Club di Atalanta-Sampdoria boccia Calvarese che nonostante il Var commette un grave errore sul rigore concesso a Zapata
Atalanta – Sampdoria (Sabato 24/10/2020 – 5ª giornata)
Arbitro : CALVARESE Gianpaolo (Teramo)
Assistenti : PERETTI (Verona) – MUTO (Torre Annunziata)
Quarto : VOLPI (Arezzo)
VAR : BANTI (Livorno)
AVAR : TEGONI (Milano)
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Prestazione comunque positiva quella del quarantaquattrenne ingegnere di Teramo, macchiata però ad un quarto d’ora dal termine da una valutazione alquanto discutibile nell’assegnazione del calcio di rigore in favore dell’Atalanta, episodio che avrebbe potuto avere pesanti ricadute per la formazione blucerchiata, brava comunque a reagire positivamente. Bene anche la collaborazione della squadra arbitrale, con opportune “chiamate” della sala VAR.
VOTO: 5,5
Primo tempo
La moviola del Club, Atalanta-Sampdoria: nemmeno il Var aiuta Calvarese
Primo episodio da segnale alla mezz’ora con la prima ammonizione del match ai danni di Tonelli che, dopo aver subito il tunnel di Gomez, atterra l’argentino (provvedimento corretto, tenuto conto del numero di scorrettezze già commesse in precedenza dal difensore blucerchiato).
Tre minuti più tardi è lo stesso Tonelli ad avere la possibilità di riscattars: il pallone arriva sui suoi piedi (con l’assistente Muto che conferma la bontà della posizione di partenza) ma il difensore sbaglia l’aggancio colpendo con lo stinco (a pochi passi dalla porta di Sportiello).
Ancora tre minuti e, sempre Tonelli, commette fallo (questa volta ai danni di Ilicic) e viene “beccato” dagli avversari per i continui interventi: richiamo verbale dell’arbitro che invita il difensore ad una condotta meno fallosa.
La moviola del Club, Atalanta-Sampdoria: nemmeno il Var aiuta Calvarese
Al 41′ Ramirez viene agganciato fuori area da Depaoli ma il pallone giunge comunque nei piedi di Jankto che conclude di prima centrando la mano di Mojica (largo, in questa circostanza, il braccio del colombiano). Calvarese lascia dapprima proseguire il gioco ipoi è richiamato dal VAR Banti (bravo ed attento in questa circostanza), e viene invitato al “on-field review” per rivalutare la decisione “in presa diretta”. Dalla revisione, Calvarese torna in campo e sui suoi passi: calcio di rigore ed ammonizione per il centrocampista. Peccato per il rigore del capitano.
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Secondo tempo
2′ primo giallo della ripresa: a farne le spese è Yoshida che atterra, al limite dell’area, il neo-entrato Gosens.
50′ scatta sul filo del fuorigioco Zapata (al limite la valutazione dell’assistente Muto) che punta Yoshida all’interno dell’area di rigore; giunto sulla linea di fondo, contatto spalla contro spalla tra i due giocatori con il colombiano che si lascia cadere: non “abbocca” Calvarese che, ben posizionato, valuta bene l’episodio lasciando correre il gioco.
Poi la seconda rete della Sampdoria. il pallone di Jankto viene colpito di testa da Thorsby bravo ad inserirsi tra le linee, prendendo regolarmente il tempo alla retroguardia nerazzura: 0-2.
Atalanta che, dopo un’ora di gioco, esaurisce tutti i cambi a disposizione; al 65′ iniziano le sostituzioni anche in casa Sampdoria e, proprio il neo-entrato Keita, conquista un calcio di punizione (con annessa ammonizione) per l’atteramento a centrocampo subìto da Malinovskyi. Keita che ricambia lo “scambio di cortesie” con i centrocampisti atalantini qualche minuto più tardi (69′): fallo commesso in elevazione a centrocampo con il fantasista senegalese che sbraccia eccessivamente in elevazione e colpisce al volto Djimsiti (nella circostanza, forse, un po’ fiscale il provvedimento disciplinare ma comunque supportabile).
Al 70′ Jankto allarga il braccio colpendo il pallone con la mano ed impedendo l’avanzata di Djimsiti: calcio di punizione ed ammonizione (anche per il gesto di stizza del centrocampista ceco che, a gioco fermo, calcia via il pallone).
Ad un quarto d’ora dal termine la combina grossa Keita Balde ma ancora di più il team arbitrale: in veste di “difensore aggiunto” parrebbe colpire Zapata in area di rigore, al momento della conclusione. Non ha dubbi Calvarese che indica il dischetto ed assegna la massima punizione; come richiesto dal protocollo, azione che viene comunque processata dalla sala VAR che nota, però, una minore entità di quella che dal vivo pareva la dinamica dell’azione ed arbitro che viene nuovamente chiamato ad una rivalutazione dell’episodio al video.
Dal replay, infatti, emerge una assenza di contatto fra il piede di Keita (forse reo di un’entrata un po’ troppo scoordinata) e la gamba di Zapata: nonostante ciò, il direttore di gara non torna sui suoi passi e rimane irremovibile nell’assegnazione del rigore (che viene poi messo a segno da Duvan).
Proteste anche dei giocatori nerazzurri per la mancata (seconda) ammonizione del giocatore (valutazione che rende bene l’idea di quella che è stata una decisione un po’ “a metà” che “macchia” la prestazione del direttore di gara, fino a questo momento ineccepibile).
All’ottantacinquesimo, giusto il giallo Palomino che stende Keita partito in contropiede.