In casa Sampdoria dopo l’intervista di Gianluca Vidal al Secolo XIX la telefonata di Renzo Parodi al commercialista di fiducia del presidente Massimo Ferrero che conferma il valore del club blucerchiato. Telefonata pubblicata sul proprio profilo Facebook.
La telefonata
Domanda di Renzo Parodi: “Dottor Vidal, chiarisca un punto cruciale. Quando lei dichiara che il valore netto della Sampdoria, stimato dalla perizia Deloitte, è di 110 milioni di euro, cosa intende esattamente?
Risposta di Gianluca Vidal: “E’ il cosiddetto equity value, ossia appunto il valore netto della società, calcolato senza tenere conto dei debiti”
Parodi: “Sia più chiaro. Intende dire che i debiti e i crediti della Sampdoria sono stati compensati e quello che ne risulta è il valore del club?
Vidal: “Crediti non ce ne sono. I debiti (circa 80 milioni di euro, ndr) vanno aggiunti al valore netto”
Parodi: “Ossia chiunque acquista il club dovrà pagare a Ferrero i 110 milioni del suo valore netto e accollarsi anche tutti i debiti in essere. Fanno quasi 200 milioni di euro…”
Vidal: “Precisamente così”.
Parodi: Grazie. Buona serata. Click.
Questa la chiamata di Renzo Parodi che conferma la posizione presentata qualche giorno fa al principale quotidiano genovese. Una chiamata che apre un suo profondo ragionamento, approfondimento pubblicato sul proprio profilo pubblico di Facebook, che noi riportiamo nelle sue principali passaggi.
La valutazione
“Dunque Vidal riconferma che per Deloitte (e dunque per Ferrero che ha disposto la perizia) occorrono quasi 200 milioni di euro per portarsi a casa la Sampdoria. E’ una cifra evidentemente fuori mercato. L’anno scorso Vialli per conto di Dinan e Knaster e con l’aiuto di Edoardo Garrone, era arrivato ad offrire a Ferrero 58 milioni milioni cash accollandosi i debiti che però ammontavano a 50 milioni di euro. In totale circa 110 milioni di euro che, a stare larghi, è ancora il valore di mercato del club , la cui situazione debitoria peraltro si è molto appesantita, anche a causa del Covid19”.
Ufficialmente comunque la Sampdoria è stata messa in vendita ma a quali condizione e in quale quadro, rispetto alla proposta di concordato preventivo delle due aziende EF e Farvem? Proverò a descriverlo qui di seguito.
Il concordato
Il concordato Eleven Finance (società che possiede tra l’altro la catena di cinema ex Cecchi Gori) prevede la costituzione di due trust, nel primo è stata inserita la Sampdoria, nel secondo confluiranno i denari ricavati dalla vendita della stessa Sampdoria (o meglio della Sportspettacolo, ma fa lo stesso). Non è una illazione né una speculazione di chi scrive. Lo ha detto nell’intervista al Secolo XIX, Gianluca Vidal che ha dichiarato, testualmente: “Il Trustee è una società uninominale della quale sono amministratore unico. Saranno due per un tecnicismo. Tutto alla luce del sole e regolamentato. Nessuna ingerenza né in SportSpettacolo, né in Sampdoria. È solo un soggetto posto a garanzia dei creditori e dell’esecuzione del Piano. Il potere decisionale resta all’amministratore unico (Ferrero, ndr) di SportSpettacolo, che deciderà che fare in Sampdoria con il Cda». La Sampdoria non sarà coinvolta nel Piano concordatario. Ne è una garanzia esterna. Per dare esecuzione al Piano bisogna certo vendere gli assets più prestigiosi (quindi la Sampdoria stessa, ndr). Non si creda che i cinema non abbiano mercato, certi edifici sono molto appetiti per esempio dalla grande distribuzione organizzata».
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Sampdoria, Vidal risponde al telefono a Renzo Parodi. Ecco il contenuto
Valutazione fuori mercato?
(…) “Il valore della perizia. Vidal dice che Deloitte e ha effettuato una perizia che certifica il valore della Sampdoria a 110 milioni di euro, più i debiti, i crediti e la eventuale liquidità. Alla grossa quindi secondo Deloitte e il committente Ferrero la Sampdoria varrebbe attorno ai 200 milioni. Una cifra assurda, del tutto fuori mercato. Che nessuno pagherà mai. Con una ottantina di debiti (a salire) in pancia, la Sampdoria vale al massimo 120 milioni, quaranta cash, il resto a copertura del rosso. E più il tempo passa, più il debito sale. La coda covid della scorsa stagione è costata già venti milioni, l’intera stagione 20/21 sarà anche più sanguinosa per le casse sociali. Il bilancio al 31/12/2020 si chiuderà nuovamente in rosso, sotto i 13 milioni dell’esercizio precedente, ma in rosso”.
“Quanto a chi decide se vendere o no (Ferrero), se davvero la Sampdoria non entra nel piano concordatario, come pensa Vidal di formulare un’offerta che convinca il giudice, il commissario giudiziale e i creditori ad accettarla? Se non c’è “ciccia” sufficiente, il piano viene respinto e si passa alla fase fallimentare delle due aziende. E anche la Sampdoria finisce nel paniere, esibita a prezzi stracciati. Nel 2003 Preziosi rilevò il Genoa dal fallimento Dalla Costa pagandolo appena 750mila euro”.
I documenti di ClubDoria46
Richiamo la vostra attenzione sul fatto che EF fa capo non a Massimo Ferrero, ma alla figlia Vanessa che difatti ha firmato i verbali notarili (pubblicati da ClubDoria46) nei quali si dettano le condizioni per la vendita della Sampdoria, inserita nel concordato. Il trust è una invenzione di Vidal per provare ad alzare il prezzo. Ma la Sampdoria appartiene a Sportspettacolo che fa capo a sua volta a Vanessa Ferrero la quale ne detiene l’80% del capitale sociale (50mila euro), l’altro proprietario è il nipote di Massimo, Giorgio Ferrero col 15,46% e una misteriosa (ma non troppo…) Unione fiduciaria spa, col 4,76%. In questa situazione, Massimo Ferrero, amministratore unico di SportSpettacolo, può essere stoppato da Vanessa che è titolare effettiva col 80% della controllante della Holding?
Il gelo tra padre e figlia
“E’ chiaro anche ai ciechi che tra Massimo e Vanessa Ferrero è sceso il gelo da mesi e la rottura clamorosa si è appunto consumata quando Vanessa ha firmato i verbali con la quale ha richiesto, in qualità di amministratrice di EF e Farvem, la procedura di concordato preventivo. Trust o non trust, Vidal come può sostenere che la Sampdoria è estranea alla procedura? E’ una balla o al minimo una forzatura. Aggiunge che della cessione deciderà Ferrero. Chi mai sarebbe disposto ad affidare al Viperetta la libertà di cedere o non cedere il club senza ottenere precise garanzie che al momento non risulta esistano? Senza contare che dagli atti notarili risulta con chiarezza l’impegno formale assunto dal trust di procedere a fornire al trust (il secondo) gli apporti finanziari necessari a sostenere il concordato. E da quale altro bene che non sia la Sampdoria potrebbero pervenire questi apporti? Dunque l’impegno costringerebbe Vidal, che è il trustee (cioè l’esecutore del trust) a vendere il club”.
Sampdoria, Vidal risponde al telefono a Renzo Parodi. Ecco il contenuto
Può restare fuori la Sampdoria dal concordato?
(…) “Tenere fuori dal concordato il vitello grasso (la Sampdoria) lo condanna al no di giudice e creditori. Tanto più se ciò contemplasse i tempi ipotizzati da Vidal: 9/10 mesi per l’omologazione del concordato e 30 mesi per la cessione della Sampdoria e degli altri beni. A quanto mi consta, il Tribunale si prenderà tre mesi da novembre per vagliare il piano. Potrebbe approvarlo decorsi i tre mesi ( o bocciarlo) o anche scegliere la terza via: chiedere delle integrazioni/modifiche al piano che consentirebbero a Vidal & C di guadagnare altri 3/4 mesi per fornirle al giudice e ulteriori 2/3 mesi per essere vagliate dallo stesso Tribunale che infine convocherebbe i creditori per ottenere l’approvazione definitiva del piano o la sua bocciatura senza appello. A conti fatti l’intero iter concursuale con queste premesse durerebbe da nove mesi a un anno da oggi. Con Ferrero sempre in sella alla Sampdoria. A meno che un mister X non affronti una trattativa privata con Vidal per acquistare il club a trattativa libera. Se però la richiesta fosse quella della perizia Deloitte (110 mln più 80 di debiti) questa ipotesi sarebbe del tutto teorica. Nessun businessman spenderebbe cifre fuori mercato sapendo che presto o tardi avrebbe modo di acquistare a prezzi stracciati”.
Siamo ai titoli di coda?
(…) “Comprare tempo: è la tattica di sempre da parte di Ferrero-Ora però scherza col fuoco perché a vigilare e controllare ci sono Tribunale e creditori e la pena per i passi falsi sarebbe il fallimento di EF e di Farvem e a cascata della Sampdoria…”.
Per chi lo volesse l’intero articolo è leggibile sul profilo pubblco facebook di Renzo Parodi.
Sampdoria, Vidal risponde al telefono a Renzo Parodi. Ecco il contenuto