La società proprietaria di Pornhub nell’ultimo periodo però è finita la centro delle polemiche per alcuni video di stuori e sesso con minori
Ha più traffico di Twitter, Facebook e Amazon e un consumo di banda larga di poco inferiore a quello di Netflix. Nonostante questo Mindgeek, la monopolista del porno mondiale, è finita nella bufera per aver caricato sulla piattaforma Pornhub video di stupri e sesso con minori. Questa, però, è solo una delle pecche dei ‘re del porno sul web’.
Mindgeek finanziariamente non si discute. Oltre cento milioni di utenti giornalieri e 13,5 milioni di video caricati (ridotti a 4,7 dopo la pulizia decisa lunedì in seguito allo scandalo). A Wall street stanno lontani da questo business per evitare danni di immagine, ma quando c’è stato bisogno di trovare capitali per crescere, il gruppo non ha avuto problemi, ricevendo 362 milioni di dollari di prestiti da Colbeck Capital, società fondata da ex-dipendenti di Goldman Sachs e Deutsche Bank.
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La Mindgeek, però, non riesce a stare lontana dai guai. I guai sono iniziati nel 2009 e, tra accuse di riciclaggio, evasione fiscale e insider trading sono costati oltre 6,7 milioni di dollari. Da mesi, però, proliferano le polemiche sui contenuti dei video.
Mastercard e Visa hanno tagliato i loro legami con Mindgeek, mentre la società ha reagito “ripulendo” la sua offerta, trincerandosi dietro il richiamo alla libertà di espressione e promettendo un libro bianco per spiegare come seleziona e controlla da sempre i video pubblicati.