Per il tecnico Claudio Ranieri, il centocampista francese della Sampdoria Medhi Léris rimane un punto fermo nonostante numeri non proprio esaltanti.
Medhi Leris e Claudio Ranieri. Claudio Ranieri e Medhi Leris. Una strana accoppiata, questa, fatta di tanta stima reciproca e di profonda considerazione, a volte di difficile comprensione perché spesso mosse da ragioni inspiegabili: ovviamente tralasciando gli aspetti personali della questione. Il centrocampista è il pupillo di Ranieri, il giocatore di cui il tecnico non potrebbe mai privarsi, mai farne a meno. Lo è stato fin dall’inizio, dalla stagione passata (2019-2020) in cui il francese in 15 presenze ha messo a segno un goal.
Lo è tuttora, anche quando il futuro dell’ex Chievo sembrava già segnato e lontano da Genova. Le voci infatti che lo vedevano prossimo ad approdare a Marsiglia nell’Olympique non sono poi così tanto lontane in termini di tempo. Sembrava fatta, un’operazione che avrebbe potuto sbloccarne altre, come un domino. Ma qualcosa o qualcuno l’ha impedita. Forse c’entra Claudio Ranieri?
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Anche se i numeri dicono tutt’altro. Léris, francese classe ’98 e scuola Juve, quest’anno vanta 13 presenze su 22 complessive e 183 minuti giocati. Un po’ poco. Non ha segnato, non ha preso cartellini, ha perso più della metà dei contrasti e per il 25% delle volte è impreciso nel passaggio. Non di certo cifre da far strabuzzare gli occhi. Eppure, nonostante tutto, per Sir Claudio Ranieri questo giocatore risulta importante.
Perché questo attaccamento a Leris, di questa tacita ma palpabile preferenze. Il tecnico lo ama quasi come fosse un figlio putativo. Peccato che Leris non sia però mai riuscito a ricambiarlo sul campo, se non forse in qualche partita…
Non per nulla anche nel finale contro la Fiorentina Léris è stato mandato in campo per gli ultimi scampoli di gioco al posto di Keita Balde, più per perdere tempo che altro. Fatto sta che Léris, pur giocando poco e dimostrando ancora meno, rimane un punto fermo per il tecnico blucerchiato.