Nella notte è nata la Superlega: dodici i club fondatori, ma l’Uefa e la Fifa non ci stanno e minacciano sanzioni pesanti. Possibile esclusione dalle competizioni internazionali
È stata una notte che rischia di cambiare per sempre il calcio europeo. Mentre in Italia Napoli e Inter si dividevano la posta dell’ultimo match della trentunesima giornata, la Superlega stava prendendo forma. Il comunicato, poi uscito a mezzanotte, ha certificato la nascita di una lega elitaria di cui Juventus, Milan e Inter sono tra le 12 fondatrici.
Oltre alle tre italiane, dunque, ci sono le due squadre di Manchester, lo United e il City, l’Arsenal, il Liverpool, il Tottenham, il Chelsea, il Barcellona, l’Atletico Madrid e il Real di Florentino. Proprio Florentino è il primo ideatore e sarà presidente di questa lega, nata in aperta scissione con l’Uefa che, con il supporto della Fifa, minaccia azioni pesanti.
Ma cosa sarebbe questa Superlega? Le squadre partecipanti ogni anno sarebbero venti: 15 fisse (si sta cercando di convincere Bayern Monaco, Lipsia e Porto) e cinque invitate. Due gironi da dieci, con partite andata e ritorno: le prime tre di ogni girone, poi, si giocherebbero quarti, semifinali e finale. Le quarte e le quinte andrebbero ai playoff. Nei comunicati diramati nella serata di ieri si parla di 3,5 miliardi di euro da dividere per i dodici club fondatori.
L’opposizione di Fifa e Uefa alla Superlega
Al via la Superlega, ma Uefa e Fifa si oppongono: “Squalificati i partecipanti”. Sarà guerra?
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L’opposizione della FIFA e dell’Uefa è stata durissima. La minaccia, arrivata sempre con un comunicato ufficiale, sarebbe quella di escludere le squadre partecipanti da ogni competizione nazionale e internazionale e di privare i giocatori coinvolti della possibilità di rappresentare la propria nazionale. Il tutto sottoscritto anche dalle Federazioni Con minacce di cause per 50/60 miliardi di euro:
Sarà vietata la partecipazione a qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale. Ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali.
Ora, tra telefonate bollenti tra Ceferin (numero uno dell’Uefa) e Agnelli (numero uno dimissionario dell’Eca), e la rabbia di Infantino (presidente Fifa) sono attese le risposte dei due organi maggiori del calcio.