Il retroscena del rigore con il Verona e altro: Manolo Gabbiadini è concentrato sulla Sampdoria e svela il suo desiderio sulla permanenza di Ranieri
La cura Ranieri ha fatto bene anche a Manolo Gabbiadini, che l’anno scorso ha raggiunto quota undici reti con la Sampdoria e quest’anno, al netto del grave infortunio, sta brillando. Il futuro del tecnico è in bilico, ma il numero 23 blucerchiato non vuole entrare in questioni societarie, anche se ha un augurio:
Non sono decisioni che spettano a me, io posso dire che con lui sto benissimo. In un anno e mezzo non posso lamentarmi di nulla, grande stima e rispetto come allenatore e come uomo. Io spero rimanga ma solo il mister lo può sapere.
Sabato sera arriverà il Sassuolo, in quella che può essere l’ultima chance di sperare nell’ottavo posto. La Sampdoria ha la serenità giusta per affrontare la sfida in Emilia con la testa libera, consapevole delle difficoltà della partita in Emilia:
Ottavo posto? Ci proviamo. Loro stanno bene, ma noi non abbiamo nulla da perdere. È una bella libertà arrivare a sei partite dalla fine con 42 punti e quindi la testa sgombra. Siamo tutti convinti di chiudere bene.
Il retroscena di Gabbiadini su Sampdoria-Verona
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Nell’ultima partita casalinga contro il Verona, Gabbiadini è stato protagonista di un contenzioso con Candreva per chi dovesse battere il rigore. Nessun litigio, Manolo spiega che si tratta di gerarchie di squadra ben precise:
Il rigorista è Fabio, poi quando non c’è lui l’anno scorso era Gaston e io. Quest’anno se non ci sono entrambi, tocca a me o a Candreva. Siamo assolutamente d’accordo. Non abbiamo discusso. Non capisco tutto questo clamore, poi il pallone lo ha preso Gabbiadini, che ha segnato, mica Audero o un difensore centrale. Che problema c’è?
Nonostante le ottime prestazioni, l’attaccante della Sampdoria non pensa all’Europeo. Manolo è concentrato solo sulla Sampdoria:
Sono partito tardi e ora il mio pensiero è tornare in forma e a fare bene con la Samp.