Sampdoria, Ferrero: “Con i cinema non ci guadagno” . E chiede al Governo di intervenire con l’ esenzione dall’ IVA
Torna parlare il presidente blucerchiato ma questa volta non di Sampdoria. In un intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo il Viperetta parla della situazione delle sue dodici sale cinematografiche a Roma. Alcune erano anche finite all’asta (come avevamo scritto in questo articolo Ferrero perde tre cinema: l’ maggio fissata l’asta), tra cui il Cinema Adriano. L’asta era poi stata sospesa a seguito dell’apertura del concordato preventivo di Eleven Finance.
Ferrero afferma che non riaprirà i suoi cinema, almeno a breve. “Per prima cosa non ci sono i film”. Lamenta infatti che i vincitori di Oscar e David di Donatello sono già fruibili da casa in streaming. “Senza dimenticare che il cinema lavorava da sempre a ottobre, novembre, dicembre, a gennaio ed a febbraio” continua il Viperetta “Quindi, se io dovessi riaprire, dovrei fare dei lavori, pagare mentre la stagione vera è praticamente terminata”
Secondo Ferrero non c’è un progetto di rilancio del cinema ma solo un contentino dato ai proprietari della sale cinematografiche. Non solo.
Il presidente della Sampdoria lo dice chiaramente: il cinema, anche prima del covid, non era un business redditizio:
Io faccio questo mestiere per passione, perché sono cresciuto dentro il mondo del cinema, mi ha sempre affascinato, mi ha dato tanto e qualcosa al cinema credo di averlo
dato anch’io. In questi anni, anche prima della pandemia, non si faceva certo per business. Calcoliamo che in tempi normali, non sospetti, io comunque chiudevo in perdita.
Su un biglietto a 8 euro, 4 se li prende il distributore ed io con il resto devo pagarci pendi, luce, gas, pulizie e quant’altro. Comunque, in qualche modo, si rimediava: con i bar, con le iniziative, con i numeri quando escono film popolari, che tutti vogliono vedere.
Sampdoria, Ferrero: “Con i cinema non ci guadagno”
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A questo va aggiunto lo scenario attuale:
Se il coprifuoco scatta alle 22 non puoi neppure contare sullo spettacolo delle 20.30, Inoltre ti devi prenotare, devi contare la gente che entra in sala perché è disponibile solo la metà della capienza, gli spettatori devono mantenere sempre – giustamente – la mascherina. Insomma, non so neppure se viene voglia alla gente di andare cinema: tutti abbiamo voglia di vivere un’estate all’aperto, non al chiuso. Anche perché, ripeto, manca l’elemento fondamentale: i film per il grande pubblico
Ovviamente la sintesi del discorso è “alla Ferrero”: a maggio i romani non vanno al cinema, vanno all’aperto a mangiare fave e pecorino. Quindi l’unica soluzione reale al momento è “il pagamento della cassa interazione e dei contributi di sostegno per chi fa cultura: cinema, teatro, musica”.
E per chiudere un appello al presidente del Consiglio Draghi:
Il cinema va incentivato globalmente. Sento tutte queste cazzate, tax credit ed il resto, ma cos’? Facciamo come fanno in Usa con i produttori americani, non fateci pagare l’Iva