‘La bella stagione’: c’è Vialli e anche gli altri calciatori che vinsero lo scudetto con la Sampdoria nel 1991, il live delle loro parole
E’ il giorno della presentazione del libro ‘La Bella Stagione’. Scritto da tutti i protagonisti dello scudetto della Sampdoria vinto nel 1991. Tutti i tifosi blucerchiati si sono riversati presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, a Genova.
Una squadra di amici che ha consumato ossa, sudore, sangue e fatica per caricarsi sulle spalle, ognuno per quanto poteva, una missione, un’impresa: rendere possibile l’impossibile, sfidare e battere lo status quo, agitare le acque fino a scatenare uno tsunami.
Le parole dei protagonisti
LIVE – Sampdoria, Vialli e gli altri protagonisti: le loro parole (Parte 1)
LEGGI ANCHE Cessione Sampdoria, Parodi: se passano concordati, la vendita é definita. C’é una data di scadenza
L’occasione è il trentennale della vittoria dello scudetto blucerchiato. E a prendere la parole è stata Francesca Mantovani, figlia dell’indimenticato presidente Mantovani. Ecco le sue parole
Papà si stressava. Se vinceva allora tornava a casa felice. Consiglio il libro a tutti, anche ai non appassionati di calcio e a chi non tifa Sampdoria. Mi sono fermata a pagina 120 per via di impegni causati da mio padre. Tutti i meriti vanno a questa squadra magnifica. Oggi è l’occasione migliore per ricordare con affetto Paolo, il dottor Borea e mio fratello Filippo.
Poi è stato il turno di Marco Lanna, ex calciatore blucerchiato. Anche lui ha contribuito al libro, anche lui visibilmente emozionato. L’ex calciatore ha ricordato quella stagione, in questo modo.
Ho avuto la fortuna di nascere nel ’68 e arrivare in prima squadra nell ’87 dalla Primavera. Ho fatto parte di quel gruppo straordinario grazie anche a qualche circostanza particolare, anche qui si tratta di fortuna. Sono cresciuto con loro, con quei giocatori. Ero giovanissimo quando ho fatto il mio esordio. Ho preso pure tanti insulti, soprattutto da Pietro Vierchowod che mi diceva ‘Cosa sei venuto a fare qui? Torna in Primavera!’. Grazie alla fiducia del mister sono rimasto diverso tempo alla Sampdoria, capendo si di poter stare lì.
Dopo l’ex difensore è stato il turno di Beppe Dossena, che torna sullo scontro diretto tra Inter e Sampdoria. Partita che è valsa il tricolore a Boskov e i suoi, e che i tifosi ancora raccontano, come qualcosa di mitico.
Inter-Sampdoria? Siamo scesi in campo con la certezza di vincere, anche se in quel momento non c’era la matematica ad aiutarci. Tifoso dell’Inter? Beh sono nato a 100 metri da San Siro, ma posso assicurarvi che quel giorno non contava davvero nulla.
Ha preso la parola anche Bonetti, che ha raccontato un aneddoto su una delle tante cena di quell’epoca. Una cena di squadra sì, ma anche con le mogli presenti.
Non potevo mancare a questo appuntamento. Quella è stata un’annata fantastica e noi volevamo vincere per festeggiare. Racconto un aneddoto, durante le cene con le mogli, io ero scapolo, non potevo parlare perché gli altri scalciavano sotto la sedia. Una volta sono arrivato arzillo, sotto i jeans avevo i parastinchi. Così che gli altri non mi facessero male e io potessi dire quello che volevo.
Poi è stato il turno di Attilio Lombardo, che ha ricordato lo scudetto e non solo. Anche quelli che lui definisce ‘i colori più bello del mondo’.
Sono i colori più belli del mondo. Lo Scudetto? Avevamo fame di vittorie, abbiamo servito sul piatto d’argento ogni pallone per far diventare Vialli e Mancini i gemelli del gol. Grazie a noi dovevano solo mettere la palla in porta.