Un uomo che non molla mai, che crede nella forza del gruppo e che ama la maglia azzurra: questo è Gianluca Vialli, il vero talismano della Nazionale che lotterà ancora una volta accanto al suo gemello Roberto Mancini.
Tra poche ore, proprio a Roma, inizierà una delle partite più importanti nella storia della Nazionale italiana di calcio. Italia-Turchia è una ripartenza per tutti, anche per chi non segue il calcio. Gli Azzurri ripartono dopo la grande delusione del Mondiale 2018, l’Italia intera con loro riparte dopo il terribile periodo della pandemia. Mai come ora la nazione si stringe attorno ai suoi beniamini e i beniamini, a loro volta, si stringono tra di loro.
Uno dei meriti del ct Roberto Mancini è proprio quello di aver costruito un gruppo solido, coeso, di ragazzi che lottano per i compagni e per la maglia fino all’ultima goccia di sudore. Ma un altro grande merito è quello di aver chiamato al suo fianco un uomo, un esperto di calcio e una persona del calibro di Gianluca Vialli. Il suo gemello di sempre, il ragazzo che più di tutti con Mancini ha condiviso gioie e dolori (alla Sampdoria come in Nazionale) sarà al suo fianco anche per questa pesante e difficile battaglia.
Perché Vialli è uno che di battaglie se ne intende. Prima fra tutte quella contro il cancro, con cui Gianluca ha imparato a convivere senza mai arretrare di un centimetro. Il cancro è uno dei nemici peggiori perché non lo puoi affrontare da fuori, ce l’hai dentro e a volte devi lottare contro te stesso. Così è la paura, così sono l’ansia e la tensione di una partita: i limiti più grandi, per ognuno, sono dentro di noi.
Vialli per la Nazionale è e sarà soprattutto un esempio di vita, di forza di volontà, il paradigma del lottatore che non molla mai. Guardando a lui, alla sua carriera e a ciò che ha passato, gli Azzurri (e tutti noi) siamo spronati ancora di più a combattere. Come già abbiamo visto nella rifinitura prima di Italia-Turchia: Marco Verratti correva cercando recuperare dagli acciacchi. E il capo delegazione della Nazionale era sempre accanto a lui, incitandolo a non mollare.
“Azzurro una volta, Azzurro per sempre”: Gianluca Vialli e l’amore per la Nazionale
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Vialli poi, come Mancini, ha avuto poche soddisfazioni in Nazionale da giocatore. Ma nonostante questo, come ha dichiarato lui stesso, “Se sei Azzurro una volta sei Azzurro per sempre”. L’attaccamento alla maglia della Nazionale per Gianluca è sacro, una questione di vita o di morte. Un esempio concreto? Il bacio al pallone nei minuti finali di Italia-Polonia.
Questa passione sfrenata è chiamato a trasmetterla a tutti i giocatori, cercando di fargli davvero capire che cosa vuol dire rappresentare l’Italia su un campo di calcio. Mancini lo ha chiamato anche per questo e siamo sicuri che riuscirà ad essere con i ragazzi della Nazionale un padre, un fratello e un amico allo stesso tempo. Perché l’ex bomber blucerchiato crede in un valore fondamentale che è quello del gruppo. Come alla Sampdoria dello Scudetto la forza della squadra era la prontezza dell’uno a sacrificarsi per gli altri, così dovrà essere in Nazionale ai prossimi Europei. Vialli saprà toccare i tasti giusti per motivare gli Azzurri, lui che di avventure (sportive e non) ne ha passate parecchie.
Infondo una persona con una tale competenza calcistica ed esperienza umana va ascoltata, quando parla bisogna tacere e prendere appunti. Questa è un’altra ragione per cui Mancini ha voluto Vialli accanto a sé, in uno dei momenti più delicati della sua carriera. Il Mancio ha ricostituito quella coppia che ha condiviso tutto, dalla semplice camera d’albergo alla tragedia calcistica tutta sampdoriana di Wembley nel 1992.
Vialli dunque è per Mancini un ex compagno di banco, la spalla su cui appoggiarsi: perché quando si è contro il nemico è fondamentale avere qualcuno fidato a guardarci le spalle. E quale supporto migliore poteva scegliere il ct del suo Gianluca, l’anima della Nazionale italiana?