Cessione Sampdoria: Parodi, tempi non brevi e 20 milioni a Ferrero…Il giornalista genovese torna a fare il punto su società e allenatore…
Il giornalista genovese, già firma del Secolo XIX e dell’edizione genovese di Repubblica, è tornato scrivere di Sampdoria.
In un lungo post su facebook torna a parlare della situazione della Sampdoria, della cessione e della panchina vacante.
Cessione Sampdoria, Parodi: tempi non brevi
Le notizie sulla cessione sono in realtà in due commenti, due risposte ad altrettanti followers del giornalista.
Secondo Parodi Ferrero proverà a rimanere in sella il più a lungo possibile ma sarà comunque costretto a vendere dal Tribunale di Roma. Ma i tempi non sono brevi.
A chi gli chiede se la Sampdoria rischi la retrocessione, l’ex giornalista del Secolo XIX risponde nettamente: “Non ci sarà tempo per retrocedere. Chi vuole comprare sa quello che deve fare”.
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Situazione panchina: tutti gli uomini del presidente
Parodi ripercorre tutti i possibili allenatori sondati (o desiderati) da Ferrero:
Stroppa, Maresca, Giampaolo, Dionisi, Gotti, Semplici e infine D’Aversa, per tacere dei sogni proibiti e mai coltivati per mancanza di budget ma non solo: Gattuso, Mazzarri e – tenetevi stretti e non ridete – Mihajlovic, Pirlo e addirittura Allegri e Sarri! Un casting da kolossal hollywoodiano anni Sessanta ma senza le palanche. Una serie di due di picche variamente motivati dai tecnici contattati che nascondono una verità semplice, semplice: prima di rischare i propri destini con una società alla deriva quale è la Sampdoria, gli interpellati ci pensano bene e infine si astengono o scelgono altre destinazioni più sicure, persino in serie B.
L’ultimo rifiuto che inaugura il genere della farsa è arrivato da D’Aversa, il tecnico reduce dall’aver pilotato il Parma in serie B (d’accordo, in collaborazione con Liverani che l’aveva preceduto in panchina), insomma non precisamente uno sulla cresta dell’onda, sebbene a più riprese caldamente sponsorizzato dal ds Faggiano, col quale ha lavorato a lungo proprio a Parma.
Krause non molla D’Aversa, Cairo non molla Giampaolo
Poi il punto sull’ex allenatore del Parma, sul Maestro Giampaolo e sull’indimenticato Beppe Iachini.
Ora anche i miei gatti sanno che D’Aversa ha ancora un anno di contratto con i Ducali a 1.300.00 euro e che Krause, il patron gialloblù, non ha intenzione di offrirgli la buonuscita. In capo a mille contorcimenti verbali, il Viperetta gli ha offerto due anni di contratto a 800mila euro a stagione e la risposta del tecnico abruzzese non poteva non essere quella che è stata: “No, grazie”. Fuori anche D’Aversa, dunque.
Salvo ripensamenti. In orbita tornano il multitasking Giampaolo (che ha un anno di contratto col Torino a un milione e mezzo e Cairo non farà omaggi) e l’indistruttubile Iachini, a amatissimo dalla piazza, molto meno dal patron che vorrebbe un tecnico capace di allevare e lanciare giovani. Uno alla Giampaolo, insomma. Uno tecnico che peschi qualche elemento dalla primavera che ha vinto il girone e si giocherà il titolo nazionale.
I consiglieri di Massimo Ferrero
Il vate di corte Lambruschini in preda a comprensibile panico (peraltro da lui causato) non capendo un accidenti di calcio (lo ha detto e ripetuto egli stesso), non sa al momento a quale santo votarsi e quindi, rimangiandosi la politica del fuori tutti appena inaugurata, pensa a recuperare alla causa il ds Osti che aveva rudemente messo in soffitta, incantato dai consigli nel suo nuovo cerchio magico: il ds Faggiano, Mihajlovic, un paio di procuratori (Pocetta e Busardò, quest’ultimo ora uscito dal giro per la tangente dopo lo scherzetto giocato col suo assistito, Dionisi, dirottato al Sassuolo). Fuori anche Faggiano che ha due anni di contratto col Genoa a 750mila euro a stagione e che Preziosi non intende aiutare a liberarsi per lasciarlo approdare in blucerchiato.
Torna Claudio Ranieri?
Evviva Carletto Osti, allora, il quale ha il contratto in scadenza fra tredici giorni ma non si formalizza: si è rimesso subito al lavoro e ha chiamato Ranieri, suo compare di salvezze blucerchiate. Ferrero per restare ai detti genovesi è pronto a “baxa o brugo” e a riaccoglierlo a Genova, ammesso che mister Claudio accetti (e non è affatto detto) e magari a ricoprirlo d’oro.
Venti milioni per Ferrero?
In tutto questo turbinio di nomi, spicca una storia strana. Una voce secondo cui a Massimo Ferrero sarebbero arrivati una ventina di milioni di euro di denaro liquido. Ma da chi? Ecco il passaggio chiave:
Era infatti stato scritto che la Sampdoria per restare a galla avrebbe dovuto garantirsi la bellezza di 50 milioni di plusvalenze. Quella cifra era bruscamente calata di quasi la metà, a 27-28 milioni, in curiosa concomitanza con una voce che indicava come Ferrero avesse ricevuto una bella dotazione di denaro liquido. Non riesco a immaginare da chi, però. Non dalle banche, che lo hanno fatto girare come una “ventoela” ogni volta che ha bussato alla loro porta (i prestiti garantiti dallo Stato sono tutt’altra partita), nè da Edoardo Garrone: da un paio d’anni ha chiuso la stazione di pompaggio.