Gianluca Caprari, nuova vita all’Hellas Verona: obiettivo la Nazionale di Mancini. E tra Tudor e Di Francesco c’è una differenza sostanziale.
Nel cambio di passo che ha coinvolto l’Hellas Verona dopo l’avvicendamento sulla panchina e l’arrivo di Igor Tudor, risalta agli occhi la metamorfosi positiva di Gianluca Caprari. Non solo per la rinascita dei gialloblu dopo un periodo di magra di appena tre giornate con Eusebio Di Francesco. Il rendimento dell’attaccante in prestito dalla Sampdoria è anche il riscatto di due stagioni nettamente sottotono, che ora sembrano essere state cancellate.
I sei mesi in prestito a Parma (e i precedenti in panchina alla Sampdoria) nella stagione stregata dal Covid 2019/2020 e l‘anno altalenante al Benevento avevano riportato Caprari a Genova a corto di motivazioni. C’è stato un lungo tentennamento tra lui e D’Aversa, sia per il rinnovo che non arrivava sia per scelte tecniche del mister. Poi l’illuminazione, il trasferimento in prestito all’Hellas Verona ed ecco i risultati.
Sampdoria, Caprari ha le idee chiare: “A Verona per la Nazionale. Tudor? Una scossa per la squadra”
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Un Caprari nuovo e in gran spolvero, con all’attivo 2 reti e 2 assist in 5 partite, un posto da titolare negli undici titolari di Tudor e ambizioni che adesso si alzano. E’ lo stesso ex attaccante della Sampdoria a dichiararlo, in un’intervista rilasciata al quotidiano veronese L’Arena, in cui esprime i suoi nuovi obiettivi tra diventare attaccante maturo e la Nazionale.
Voglio diventare un attaccante senza i “ma” e tornare a vestire la maglia azzurra, che sarebbe il coronamento di un sogno. Per ora se dovessi dare un voto a me calciatore, galleggerei intorno al 6. Voglio completarmi e questo è il posto giusto, siamo una squadra dall’anima grande, dal cuore grande. Siamo sempre pronti ad andare oltre.
Il posto giusto per provare a competere per la maglia azzurra, secondo Caprari si chiama proprio Verona. Con un allenatore come Tudor che ha saputo risvegliare da subito un ambiente scosso dall’esonero precoce di Di Francesco, altro ex Sampdoria. Anche se, continua il classe 1993, una differenza tra i due tecnici c’è eccome:
Tudor è stato come una scossa. Il cambiamento ha portato giovamento ma aggiungo che anche il primo Verona di Di Francesco non era male, però non raccoglievamo punti
Numeri importanti e parole importanti, quelle di Caprari, che fanno sicuramente felice tutto l’ambiente Hellas Verona. Anche a fronte dell’obbligo di riscatto da esercitare a fine stagione, per cui con soltanto 4,5 milioni (più uno in caso di salvezza raggiunta) da versare alla Sampdoria si aggiudicherebbero uno dei calciatori attualmente più in forma della rosa.