La Sampdoria cade a Cagliari, ma D’Aversa non ci sta: è mancata la cattiveria, però su Caputo nel finale c’era rigore. Le parole del mister.
La Sampdoria esce sconfitta dalla Sardegna, come accade ormai da quattordici anni. Gli uomini di Walter Mazzarri (ultimo a vincere una partita a Cagliari da allenatore sampdoriano) hanno avuto ragione per tre reti a uno su quelli di Roberto D’Aversa, che ha chiuso la partita addirittura da espulso.
Ed è Roberto D’Aversa nel post partita a commentare, ai microfoni di Sky, la sconfitta della sua Sampdoria, partendo proprio dai minuti finali in cui i blucerchiati hanno reclamato un calcio di rigore per un fallo di Ceppitelli su Ciccio Caputo. Episodio che poi ha dato origine alle proteste dell’allenatore sampdoriano che, di conseguenza, è stato allontanato dall’arbitro Matteo Marchetti.
Come fanno a dire che non è rigore? Sì Caputo calcia liberamente, ma inizialmente la trattenuta dà fastidio. Il rosso è una cosa mia, perché mi dà fastidio ma il dispiacere è più per il risultato. Abbiamo avuto le occasioni per fare un risultato diverso.
Cagliari-Sampdoria, D’Aversa amareggiato per il rigore. Ma serviva più cattiveria
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Ed è qui che poi incappa mister D’Aversa, sulle occasioni che la Sampdoria ha avuto per portare a casa punti da Cagliari. Alla fine, però, è andata diversamente, anche perché i blucerchiati non hanno saputo sfruttare al meglio le opportunità:
La possibilità per fare un altro risultato c’era, ricriminiamo sul risultato perché poteva essere diverso e dobbiamo avere rimorsi per la partenza dei minuti iniziali, quando ci hanno schiacciato troppo. Il problema di oggi non è stata una questione tattica, se si controllano le statistiche e le occasioni che abbiamo avuto, io ho visto una partita diversa da chi dice che potevamo creare di più. Però comanda il 3-1 finale.
Che cosa è mancato dunque alla Sampdoria per poter tentare almeno il pareggio, prima che Joao Pedro chiudesse definitivamente i giochi con il 3-1 nel recupero? Per D’Aversa si tratta di cattiveria:
Oggi è stata una questione di cattiveria e di determinazione. Perché dal punto di vista tattico eravamo preparati e sapevamo come gioca il Cagliari. Qualche episodio sfavorevole come il palo di Candreva non ci ha sorriso, poi loro giocavano davanti ai loro tifosi ed erano in un momento molto difficile. Ma potevamo dare di più sotto porta, ci è mancata davvero la cattiveria.