Solo la Spal ha fatto peggio, ha segnato meno della Sampdoria. Purtroppo il passaggio da Di Francesco a Ranieri non ha cambiato niente. Si segna poco ancora ora: da quattro goal in sette gare si è passati a dieci in undici. Una differenza minima, considerando il calendario più favorevole.
Neppure il fortino di Marassi sembra più incidere: in sei partite fin qui giocate sono arrivate quattro reti (Roma 0-0, Lecce 1-1, Atalanta 0-0, Udinese 2-1, Parma 0-1, Juventus 1-2). In casa si gioca più in attacco, si cerca la vittoria ma la Sampdoria non ci è riuscita sempre.
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La Sampdoria ha segnato molto nei minuti finali. Con Lecce, Spal e Genoa sono arrivati con Ramirez e Caprari al 91’ e Gabbiadini all’85’, anche perché i margini di recupero sono minimi, come ha dimostrato la partita contro il Parma, compromessa da un errore tattico iniziale, corretto con il ritorno al 4-4-2 e Ramirez a destra, ed il rigore sbagliato nella ripresa. Due imperfezioni, un punto preziosissimo per la corsa salvezza in meno.
La cosa più grave è che a parte Cagliari, insomma, non c’è stato un goal su azione manovrata. C’è poco da aggiungere servono reti da non attaccanti, a segno tredici volte (Gabbiadini 4, Quagliarella 3, Ramirez 3, Caprari 2, Bonazzoli 1). Di Jankto l’unica arrivata dagli inserimenti dei centrocampisti. Serve segnare. E in questi casi la soluzione ideale sembra sempre e solo andare sul mercato. Ma c’è anche dell’altro…