Non c’è ancora nessun atto depositato presso il Tribunale del Lavoro di Genova relativa alla possibile causa di lavoro tra la Sampdoria e Carlo Osti, oggi ancora fuori dal club…
A Carlo Osti manca la Sampdoria, manca il campo. Manca tutto. Tornare indietro? Lo vorrebbe tanto. E per come stanno le cose oggi, niente sembra impossibile. “Mai dire mai”. È una frase sua, che usa spesso, che vale anche in questo caso.
E Mai dire mai oggi ha un perché motivato: al 19 novembre 2021 non è ancora stato depositato nessun atto da parte dell’UC Sampdoria presso il Tribunale del Lavoro di Genova. Strano vero? Decisamente…
E perché la Sampdoria di Massimo Ferrero non avrebbe ancora portato avanti una causa di lavoro dopo i provvedimenti decisi al termine del mercato estivo che non avrebbe portato secondo il numero uno blucerchiato gli effetti sperati?
Per l’avvocato Mattia Grassani, il legale difensore del direttore generale blucerchiato sospeso dalle proprie mansioni dopo 9 anni di Sampdoria, le accuse sono completamente infondate con il rischio quindi di vedersi respinta ogni tipo di accusa. Le parti oggi, da qualche tempo a dire il vero, si sarebbero presi una pausa di riflessione, in attesa di capire se il Viperetta sia pronto a fare un passo indietro, scusandosi con Osti. Succederà?
Chiare, come sarebbero dovute essere le tempistiche di svolgimento della causa tra la Sampdoria e Osti.
“Quando la Sampdoria depositerà il ricorso al tribunale di Genova ci sarà una data abbastanza ravvicinata per la comparizione delle parti in prima udienza. In quella il Giudice del Lavoro farà già capire il suo orientamento e potrebbe lanciare degli input alle parti. La sentenza, fosse necessaria, non arriverebbe prima di 6-9 mesi, mentre dal deposito del ricorso alla prima udienza dovrebbero passare solo tre mesi”.
Osti potrebbe a sua volta chiedere i danni d’immagine
ESCLUSIVA – Nessuna causa di lavoro tra la Sampdoria e Osti. Il punto
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Cosa succederà ora? L’impressione è che Ferrero, consigliato anche dal suo pool di avvocati stia valutando la possibilità di far rientrare il caso e far tornare in prima linea Carlo Osti. Un reintegro che lo stesso direttore generale accoglierebbe con felicità dopo la forte delusione.
Ma se così non fosse, se la Sampdoria, nel nome del suo presidente, decidesse di proseguire sulla propria linea, allora ci sarebbe la possibilità per il direttore generale di intraprendere di suo una causa con la richiesta di danno di immagine. Perché come ha raccontato l’avvocato Grassani:
“Certi addebiti possono essere fatti se ci sono prove e testimonianze che per ora non sono state esibite. Se il percorso sarà questo penso che ci sarà un consistente profilo per danno all’immagine”