“Pacco, doppio pacco e contropaccotto” è una commedia grottesca di Nanni Loy che il Presidente Ferrero conosce benissimo e che si adatta alla perfezione a Jeison Murillo…
Sei mesi scarsi e Murillo è pronto a rifare le valige: di nuovo in Spagna, al Celta di Vigo, dopo le esperienze deludenti con Barcellona prima e Valencia poi. Va via in prestito secco, con una clausola per il diritto di riscatto, alta, più alta di quella che deve pagare la Sampdoria al Valencia: 16 milioni di euro contro i 14 certi che il Doria dovrà dare a giugno come da accordo al club spagnolo. Praticamente impossibile da esercitare per un club coinvolto in pieno nella bagarre retrocessione…
Il trasferimento in Turchia, al Galatasaray avrebbe fruttato almeno un milione di euro per un prestito oneroso con diritto di riscatto a 13 milioni di euro, ma la ‘paura’ per la complessa situazione sociopolitica del paese governato da Erdogan, ha fatto optare il difensore per rimanere in Europa…
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Dieci partite con la maglia della Sampdoria, male da centrale (7 apparizioni e un’espulsione), decisamente meglio da terzino destro (45′ minuti nel Derby e contro la Juve e qualche minuto col Brescia). Poco, troppo poco, per un giocatore che dovrà essere obbligatoriamente riscattato dal Valencia a giugno per 14 milioni di euro…
Un’operazione rischiosa, una delle tante di Massimo Ferrero che ‘regala’ un giocatore per sei mesi al Celta Vigo con la speranza, perchè c’è solo quella, che a 27 anni (28 a maggio) il colombiano finalmente esploda, riesca a salvare i galiziani che per riconoscenza se lo prendono alle condizioni fissate oggi con il presidente della Sampdoria. A Vigo, il giocatore potrebbe comunque rilanciarsi e riconquistare il posto alla Sampdoria, o quantomeno avere mercato e dare un senso ai 14 milioni che la Samp sarà comunque obbligata a versare al Valencia.
Ma il rischio pacco con ricevuta di ritorno è altissimo…