Problema sterilità in attacco per la Sampdoria con la coppia Fabio Quagliarella e Francesco Caputo in difficoltà: Nicola Pozzi, in esclusiva per ClubDoria46, però li assolve. E su Gabbiadini…
Non è un periodo fortunato per gli attaccanti della Sampdoria che faticano a trovare la via del goal. Nicola Pozzi, uno che di reti se ne intende – 75 marcature per lui in 299 presenze in carriera – raggiunto telefonicamente in esclusiva per ClubDoria46, assolve il reparto offensivo:
“C’è stato un momento di difficoltà generale della squadra e anche gli attaccanti ne hanno risentito. Non è un discorso di reparto. C’è stata anche la difficoltà di servire palloni giocabili a giocatori come Fabio Quagliarella e Francesco Caputo. Bisogna trovare le soluzioni per poter valorizzare le loro qualità.
A Fabio poi non gli si possono più chiedere 35-40 partite perché ormai la casa d’identità si fa sentore ma se lo si serve in una certa maniera può ancora fare male”.
E, il cambio alla guida tecnica con il ritorno di Marco Giampaolo che già conosce l’ambiente blucerchiato può essere d’aiuto:
“Il mister che già conosce la squadra sta riportando i suoi concetti e a tratti si sono già visti. Bisogna mantenere l’ambiente compatto e rimane in fiducia per uscire da questa situazione ma la Sampdoria ha le qualità per riuscirci”.
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La carriera di Nicola Pozzi è stata purtroppo caratterizzata dai tanti infortuni che lo hanno costretto a chiudere in anticipo. Dopo il ko di Manolo Gabbiadini, l’ex bomber blucerchiato ha un messaggio per lui:
“Gli faccio un grande in bocca al lupo e gli mando un abbraccio. Conosco molto bene queste situazioni mio malgrado ed è anche per questi maledetti infortuni che ho smesso di giocare molto presto. Però si superano e avrà sicuramente l’opportunità di tornare a fare cose importanti. Lo aspettiamo in campo”.
Oltre al numero 23, tra le fila della Sampdoria però non ci sono solo i più famosi Fabio Quagliarella e Francesco Caputo ma anche un talento 21enne arrivato nell’ultima sessione invernale di calciomercato dalla Dinamo Kiev. Si tratta di Vladyslav Supriaha anche se per lui parrebbe esserci qualche difficoltà di inserimento in più:
“I giovani hanno bisogno di tempo per inserirsi in un calcio nuovo che non conoscono. Devono capire nel minor tempo possibile le richieste del tecnico per integrarsi con il gruppo. Questo a qualcuno riesce più velocemente altri ci impiegano un po’ di più.
La lingua sicuramente può esser un ostacolo ma non è insormontabile. Oggi ci sono gli strumenti per superare questa barriera ma ovviamente è una complicazione in più che può dilatare i tempi di inserimento”.