Luca Pellegrini approva Giampaolo e ricorda altri episodi dello scudetto del 1991 della Sampdoria: l’abbraccio con Vierchowod e l’aneddoto sugli spogliatoi
Oltre a giocare sui possibili ruoli dei compagni dello scudetto in società, Luca Pellegrini ricorda i momenti vissuti con la Sampdoria di Paolo Mantovani. Un periodo magico, che ha portato i blucerchiati quasi sul tetto d’Europa. Per un finale amaro, raccontato da Pellegrini nel libro “Sampdoria 1991 L’anno dello scudetto e le cose mai dette”:
Se potessi schiacciare il fatidico pulsante, eccome se tornerei indietro. Cambiando ovviamente solo il finale. Che non è stato bello e ho scritto come sono andati i fatti.
A Pellegrini tornano in mente altri ricordi, come il rapporto con Pietro Vierchowod e quell’abbraccio dopo il 2-0 a San Siro di Gianluca Vialli:
Con Pietro non mi parlavo a causa di un articolo di giornale che aveva seminato zizzania tra noi. Partita di San Siro con l’Inter, decisiva per lo scudetto. Vialli segna il 2-0, tutti e due siamo a metà campo a cinque metri di distanza, la gioia è stata più forte del carattere, ci siamo abbracciati, di slancio. Per poi subito dopo recuperare la distanza. Sul pullman, tornando a Genova, quell’abbraccio era stato l’argomento del viaggio.
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Dopo lo scudetto vennero rifatti gli spogliatoi di Bogliasco. A forma di Senato, con cinque posti in mezzo:
L’anno dopo lo scudetto, rifanno gli spogliatoi a Bogliasco. A forma di Senato: cinque posti in mezzo, potete indovinare di chi, e gli altri intorno a semicerchio.
Non solo ricordi, però. Perché ora c’è una Sampdoria che deve lottare per la salvezza con Marco Giampaolo in panchina. Il tecnico di Giulianova ha delle difficoltà con il reparto avanzato, ma Pellegrini crede in lui:
Mi è sempre piaciuto. Adesso il problema più grande con il quale si deve confrontare è l’attacco. Ha solo Caputo e Quagliarella. La forza del suo calcio è l’organizzazione. Deve trovare il modo per fare segnare la Samp, per evitare patemi di classifica.