In casa Sampdoria si continua a parlare delle dichiarazioni di Gianluca Vidal. Parole in inglese e tecnicismi che confondono…
Negli ultimi giorni, in sostanziale assenza di cose di campo sulle quali elucubrare (ormai consegnato alla storia il vittorioso blitz di Venezia, e metabolizzata piuttosto in fretta l’esclusione della Nazionale dal prossimo Mondiale), due sono gli argomenti che hanno tenuto banco in casa Sampdoria: la tifoseria e la società.
Sulla prima, personalmente, non voglio aggiungere niente a quanto già noto: né sull’estetica – i nostri colori, la nostra gente, che amo a prescindere dalle posizioni diverse che si possano assumere su questo o su quel punto – né sul ritorno allo stadio al gran completo, e sul ricongiungimento (familiare se ce n’è uno) al piano inferiore della Sud. Sono molto curioso di vederne gli effetti.
Qualcosa invece azzardo sul secondo tema, in considerazione del fatto – perché è un fatto concreto – che negli ultimi giorni le epifanie scritte e orali di Gianluca Vidal hanno visto un’accelerazione inversamente proporzionale a quelle concernenti la cessione della società.
Sono stato presente alla trasmissione Quelli che la Samp con Gianluca Vidal protagonista.
Il Trustee – do per acquisito che chi ci legge sappia cosa si intende con tale definizione – ha in sostanza esposto lo stato dell’arte negli stessi termini nei quali si è espresso in altre sedi, nonostante una platea di agguerriti incalzatori che avevano predisposto domande e chiarimenti su punti precisi.
Non entro nel merito delle affermazioni, che peraltro mi sembrano di dominio pubblico: i concordati, le manifestazioni di interesse, le “due diligence”…
Sampdoria, Gianluca Vidal usa troppe parole in inglese e il tifoso non capisce…
Sampdoria, Gianluca Vidal professor di inglese senza cattedra…
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Mi hanno però colpito due aspetti: la torrenziale eloquenza di Gianluca Vidal, e il suo intenso ricorso al tecnicismo verbale, specie di matrice anglosassone.
Il primo, di fatto, delimita il territorio spazio temporale dell’intervento, lasciando uno spazio ridotto per eventuali obiezioni o domande di approfondimento, oppure per tentativi di esplorazione di lande inesplorate e potenzialmente pericolose.
Il secondo, che sia voluto o semplicemente figlio di abitudine professionale, rende più complessa la comprensione dei concetti espressi.
Il risultato? Pochi passi in avanti nella definizione del futuro societario. Troppi i condizionali, con un’approssimazione sui tempi che lascia sul campo un eccesso di incognite.
Già, sul campo: al momento è l’unica cosa che conta veramente, a partire da domenica.