Emerge la testimonianza dell’amica della studentessa che, secondo la Procura di Siena, ha subito una violenza dal centrocampista del Genoa Portanova e dai suoi amici
Continuano a emergere particolari sulla vicenda legata a Manolo Portanova, centrocampista del Genoa, e alle accuse di violenza di gruppo e lesioni personali rivolte al giocatore, al fratello e ad altri tre amici. Nella notte tra il 30 e il 31 maggio, a Siena, secondo la Procura si sono verificati circa 50 minute di violenze dei cinque su una studentessa.
Il Secolo riporta la testimonianza dell’amica, giunta insieme alla vittima alla festa in casa dove, per gli inquirenti, si è consumato il fatto. Dopo aver ricevuto un messaggio con scritto “Vieni, sono stata molestata”, raggiunge la vittima.
Lei aveva trascorso la serata in un’altra stanza insieme a un ragazzo che nulla ha a che fare con la vicenda e alla polizia giudiziaria racconta:
Mi ricordo che appena mi ha visto è scoppiata a piangere e io ho fatto lo stesso.
Genoa, le accuse contro Portanova: la testimonianza dell’amica
Caso Portanova: l’amica della vittima: ho capito che era successo qualcosa di grave
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L’amica, interrogata qualche settimana dopo l’accaduto, ha raccontato come quasi non riconoscesse più la vittima, vessata dopo 50 minuti di violenze:
Era in piedi, teneva la borsetta stretta tra le mani. Mi guardava con un’espressione un po’ strana. Ho capito subito che qualcosa non andava perché sembrava che avesse pianto. E comunque non era l’amica serena che avevo lasciato.
Le chiedevo che cosa avesse, ma lei non mi rispondeva. Forse perché erano presenti gli altri ragazzi. Poi quanto anche loro se ne sono andati via, mi ha chiesto di lasciare subito quella casa. Ho capito proprio da questo atteggiamento che era successo qualcosa di grave.