Sampdoria, che fine ha fatto Riccardo Ciervo? Da pupillo in divenire per D’Aversa alla panchina al Sassuolo. Poteva servire ai blucerchiati per la salvezza?
Quando la Sampdoria in estate aveva scelto Roberto D’Aversa come nuovo allenatore, era chiaro fin da subito che al tecnico sarebbero serviti esterni per il suo 4-3-3. Così la Sampdoria, avendo già in casa Mikkel Damsgaard e Antonio Candreva, aveva optato per due giovani riserve, molto promettenti: Mohamed Ihattaren e Riccardo Ciervo.
Da lì in avanti le cose sono molto cambiate. L’olandese è scomparso dai radar, Damsgaard si è fatto male e D’Aversa aveva tra le mani solo Candreva e questo ragazzo classe 2002 arrivato dalla Roma. Belle speranze, italiano e con guizzi in dribbling e velocità non male, il tecnico blucerchiato aveva cominciato ad affidarsi a Ciervo piano piano. E così con la Sampdoria l’ex Roma vanta 219 minuti in Serie A e un assist. Prima di sparire dai radar.
Sampdoria, la parabola di Ciervo: al Sassuolo zero minuti in Serie A
Sampdoria, che fine ha fatto Riccardo Ciervo?
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Conclusasi prematuramente l’avventura di D’Aversa sulla panchina della Sampdoria, ancora più prematuramente è finita quella di Ciervo in blucerchiato. Dopo soli 5 mesi l’esterno ha lasciato Genova, dove avrebbe potuto dare ancora il suo contributo a questa stagione, anche con una ventata di gioventù in una delle rose più anziane della Serie A.
E invece ha proseguito la sua stagione in direzione Sassuolo, squadra giovane e con un bel gioco, allenata da un allenatore come Alessio Dionisi bravo e coraggioso nel lanciare i ragazzi. Le premesse per Ciervo c’erano tutte, ma non si sono concretizzate. Da quando è arrivato in neroverde, l’ex Sampdoria non ha giocato neanche un minuto in Serie A. Solo panchina, pure dopo la partenza di Jeremie Boga.
Dietro la concorrenza di Domenico Berardi, Hamed Junior Traore, Brian Oddei e Mateus Henrique Ciervo non sta riuscendo a confermarsi. E forse da entrambe le parti, Sampdoria e giocatore, un po’ di rimpianto comincia a salire.