Walter Novellino ha parlato alla Gazzetta dello Sport: Ranieri, il passato, i presidenti sono i temi toccati dall’ex tecnico della Sampdoria
Tra Novellino e la Sampdoria c’è stato e ci sarà sempre un legame speciale, come affermato dallo stesso tecnico alla Gazzetta dello Sport: “Lo vivo con molta passione. Sono stato alla festa di Flachi e mi sembrava di non essere mai andato via da lì. Sono contento che la società abbia concesso a Francesco quella passerella speciale a Marassi”.
Novellino analizza il momento di difficoltà della Sampdoria, riponendo grande fiducia nel lavoro di Ranieri: “Possono guardare al futuro con discreto ottimismo, ma facendo grande attenzione perché nessuno si arrende. Nella Samp pesa la straordinaria esperienza di Ranieri. E poi credo che il ritorno al goal di Quagliarella dovrebbe dare più serenità a tutti”.
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La Sampdoria di Ranieri assomiglia molto a quella di Novellino, per un 4-4-2 funzionale grazie anche a un giocatore che l’ex tecnico blucerchiato ritiene simbolo della risalita: “Il 4-4-2 molto stretto dà sicurezza. Vedo i reparti chiusi, che ripartono bene. Rispetto al 4-3-3 di Di Francesco, con il 4-4-2 è più facile far capire le proprie idee. Un simbolo della ripresa? Linetty. Mi piace, sa lavorare benissimo in mezzo al campo. Certo i tre gol subiti in mezz’ora con la Lazio non vanno bene”.
Novellino, poi, parla anche dei presidenti. Ferrero, contestato per amore della squadra, e Garrone, quello che lo ha lanciato: “Ferrero può piacere o non piacere, ma in campo la sua Sampdoria ha fatto bene. La contestazione è un atto d’amore per la squadra”. E Garrone? “Un grande. Il giovedì se si sedeva in panchina per l’allenamento chiedeva sempre “per favore”. Una persona speciale. Feci un errore, sul piano affettivo, lasciare la Sampdoria. Un ambiente unico…”.