Si riapre il ‘Caso plusvalenze’ per la Sampdoria e gli altri club coinvolti, la Procura della FIGC presenta ricorso. Il punto
La procura della FIGC presenta un ricorso e il ‘Caso plusvalenze’ potrebbe riaprirsi. Lo annuncia un documento di 70 pagine, stando a quanto riportato dal Tempo, quotidiano romano. Non c’è quindi la parole fine, tutte le squadre coinvolte (Juventus, Napoli, Sampdoria e altre otto club di Serie A e B) sono state assolte, al pari dei 59 imputati nel primo grado del processo sportivo.
La Procura però ha depositato l’appello alla Corte Federale d’Appello, che dovrà quindi esprimersi sulla sentenza di assoluzione totale emessa dal Tribunale Federale Nazionale.
Il Tribunale aveva contestato in via principale il metodo utilizzato per la determinazione del valore dei calciatori. La Procura FIGC contesta punto per punto le motivazioni che hanno portato all’assoluzione. E chiede di riesaminare tutti i casi.
Caso plusvalenze, il reclamo della procura
Sampdoria, si riapre il ‘Caso plusvalenze’: la Procura presenta ricorso
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Da Agnelli a De Laurentiis, arrivando fino alla Sampdoria e ai dirigenti già coinvolti. Si prepara quindi un secondo round.
Il primo e, forse, più grave motivo di erroneità della decisione gravata è la mancanza assoluta di ragioni, nell’ambito del corpo motivazionale, per le quali il giudice di primo grado abbia ritenuto di discostarsi e, per certi versi, disapplicare completamente i principi ampiamente enucleati in materia dalla Giustizia Sportiva di questa Federazione.
Questa una parte del reclamo presentato dal Procuratore federale Giuseppe Chiné e dal Procuratore aggiunto Giorgio Ricciardi.
Risulta evidente come il Tribunale nel caso di specie abbia omesso completamente l’esame di tutti gli elementi e i dati documentali offerti nel deferimento e nella relazione di indagine.
Viene anche contestata la bocciatura del metodo scelto per analizzare le operazioni.
Il tribunale sostiene che i parametri utilizzati siano significativi ed espressione del valore del diritto. Ma che la Procura non avrebbe stabilito, per ciascun parametro, l’incidenza rispetto al valore totale attribuito così inficiando il processo valutativo.