La Sampdoria non deve fare più calcoli, deve giocarsi le due ultime gare con il cuore ma alla fine certi errori andranno pesati…
Se potessi avere… una vittoria al mese! Anche se la Sampdoria avrà il vantaggio (o svantaggio) di giocare lunedì sera con la Fiorentina conoscendo dunque i risultati delle avversarie nella lotta salvezza – in questo calcio dove l’importante è spalmare le partite in tv, anche nelle ultime giornate quando la contemporaneità dovrebbe essere sacra – credo sia arrivato il momento di smetterla di fare i calcoli.
Abbandonare la calcolatrice o l’abaco e concentrarsi essenzialmente su una cosa: la Sampdoria ha un calendario difficile, probabilmente il peggiore di tutte le squadre ancora in lotta, ma ha comunque 4 punti di vantaggio sul terz’ultimo posto e la possibilità di chiudere il discorso da sola.
La Sampdoria deve trovare i punti salvezza contro Fiorentina e Inter, inutile girarci troppo attorno. È inutile stare a guardare cosa succede negli altri campi, sperare in qualche risultato favorevole di qui o di là: energie sprecate perché comunque sulle gare degli altri (e anche le altre hanno i loro problemi, questo va detto) non si può influire.
La Sampdoria di Giampaolo ha vinto poco…
Se potessi avere… una vittoria al mese. Già perché la Sampdoria ha vinto troppo poco in questo 2022. Se restiamo alla gestione Giampaolo due successi a febbraio con Sassuolo ed Empoli, poi la vittoria di marzo a Venezia e quella di aprile contro il Genoa. Ecco, ora siamo a maggio e visto che abbiamo girato il calendario la Samp dovrà provare a vincere un’altra partita. Se poi basterà un solo punto o nessuno, tanto meglio.
Il problema di fondo però è che non si può passare il tempo a pensare quasi ed esclusivamente agli altri: lo facciano semmai i tifosi ma non i calciatori, non la società. E invece ho il sospetto che ogni tanto anche chi sta dentro la Sampdoria (è umano) si guardi intorno per capire cosa succede.
La preoccupazione che si era respirata prima del derby si vive ora nella settimana che porta alla gara con la Fiorentina. Chissà che non possa anche essere una tensione positiva per una squadra che forse ha anche un po’ bisogno di essere colpita e affondata per poi riemergere.
La Sampdoria a Roma con la Lazio almeno per un tempo non mi è dispiaciuta. Una squadra che continua a far fatica a segnare (la tegola Gabbiadini resta la vera sciagura della stagione) ma che ha comunque provato a giocare contro un avversario nettamente più forte.
Poi però arriva la rete – peraltro evitabilissima – e per l’ennesima volta la Sampdoria va in tilt e non sa reagire. Perché la Samp sinora con Giampaolo in panchina non è mai riuscita a riprendere anche solo una partita, una volta subito una rete?
Sampdoria, ora c’è bisogno della risposta di tutti
Sampdoria basta fare calcoli ma certi errori andranno pesati…
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Non posso pensare che la squadra sia totalmente priva di personalità. Credo però che ci siano degli aspetti mentali su cui siano i giocatori i primi a doversi dare una risposta. Poi certo c’è un allenatore – Marco Giampaolo – che dopo la rinfrancante vittoria del derby ha fatto qualche passo del gambero.
In tutta sincerità non ho capito il doppio cambio nella ripresa di Quagliarella per Caputo e di Damsgaard per Sabiri. Se vai sotto forse è meglio giocarti qualche carta in più, il tutto per tutto rischiando pure di affollare un po’ il reparto offensivo. In particolare credo che Sabiri in questo momento sia un giocatore imprescindibile. L’unico che può davvero accendere la luce in una squadra dal livello tecnico certo non alto.
L’assenza di Ekdal sta pesando
Altro tema, non da poco. Con la Lazio si è sentita eccome l’assenza di Ekdal. Ma su questo Giampaolo non ha alcuna colpa: fosse per lui lo svedese giocherebbe 120 minuti su 90, il problema però è che la sua tenuta fisica ha bisogno di una gestione attenta.
Mi piace pensare che Ekdal sia stato fatto tra virgolette riposare contro la Lazio per poterlo avere a pieno regime con la Fiorentina: la Sampdoria ha bisogno di lui per ragionare in mezzo al campo, per pulire le trame di gioco e per far ripartire l’attacco.
Si è sentita un po’ meno invece l’assenza di Sensi, che resta un giocatore importante ma che in questi mesi alla Samp è stato una sostanziale delusione.
Ultima cosa: chiuso il campionato comunque vadano le cose bisognerà pensare a tanti cambiamenti. In primis sono auspicabili quelli societari e a ruota dovranno arrivare quelli tecnici, perché è chiaro che questa squadra ha dei problemi e non se li può trascinare in eterno.
Messaggio ai calciatori: anche se quelle con Fiorentina e Inter dovessero essere per qualcuno o per molti di voi le ultime con la maglia della Sampdoria, ecco un motivo in più per non fallirle. Perché entrare nella storia blucerchiata dalla parte sbagliata sarebbe davvero una macchia pesante.