Ivano Bonetti gioca a fare il mercato della Sampdoria: indica giocatori e soprattutto l’allenatore del futuro che non può essere Giampaolo…
Se dovessi fare io la squadra prenderei due centrali, un esterno destro, due centrocampisti e una prima punta vera. Perché vorrei fare una squadra che lotti per arrivare tra le prime 6-7 in campionato…
Idee chiare quelle di Ivano Bonetti che a Quelli con la Samp non risparmia consigli e critiche. Prima di tutto:
Bisogna entrare in campo con un’altra aggressività, con un altro atteggiamento, diverso da quello visto fino a ora. Gli allenatori devono capire prima di tutto che serve la cattiveria giusta per vincere le partite, poi viene il gioco.
Un primo messaggio a Giampaolo, poi l’altro agli uomini mercato della Sampdoria:
Farei una rosa di 18-19 giocatori, poi andrei a prendere 4-5 giovani per la Primavera molto forti da fa giocare in Prima squadra se ci fosse il bisogno. Questo è il futuro di una società che ha una visione proiettata in avanti. Nel giro di due anni si può avere una squadra competitiva e molto giovane. Bisogna avere idee chiare e coraggio. Nel calcio senza coraggio non si va da nessuna parte…
Una rifondazione, una mezza rivoluzione nel senso della personalità. In quelle palle che in pochi hanno dimostrato in questa stagione nel momento delle difficoltà:
Questa squadra manca di personalità. Nella rifondazione della Sampdoria devono puntare sulla personalità dei giocatori. La personalità non la compri, non la costruisci. O c’è o non c’è. Chi fa mercato deve andare a scegliere persone che vendano cara la pelle per questa maglia. Oggi conta di più quella rispetto anche alla qualità…
Sampdoria, Ivano Bonetti cambierebbe guida tecnica…
Sampdoria, Ivano Bonetti: Giampaolo? Io mi addormento…
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E si arriva a parlare anche del futuro di Marco Giampaolo. E come sempre Ivano Bonetti è molto diretto:
Io non potrei mai avere Giampaolo come allenatore. Sennò mi addormenterei. Questo non vuol dire che non sia bravo, è una quesitone di gusti. Io devo prendere un allenatore adatto per lo stadio in cui gioca. Il nostro stadio è un fortino: serve un allenatore che esprima un gioco aggressivo, che ti viene a prendere alto e non ti fa respirare. E con l’aiuto del pubblico poi…
Ivano Bonetti fa il nome di Tudor (“Parla poco, pochi concetti in campo e il risultato si è visto”), del modello Gasperini, ma anche di Gattuso come un prototipo di allenatore:
Se hai il 90% di rabbia dentro lui ti tira fuori il 100% e non è uno stupido tatticamente… Marassi è uno stadio che tutti ci devono lasciare le penne. È la testa che bisogna andare a sistemare per primi…