Durante Spezia-Napoli l’arbitro Marchetti ha dovuto sospendere la partita per dodici minuti a causa degli scontri tra le due tifoserie durante il primo tempo
L’ultima partita della stagione per Spezia e Napoli si è trasformata nello spettacolo peggiore che la Serie A potesse offrire. Non per colpa delle due squadre, scese in campo tranquille e con gli obiettivi già raggiunti, ma a causa dei tafferugli scoppiati tra le due tifoserie, che hanno costretto l’arbitro Marchetti a sospendere l’incontro per dodici minuti.
Le due tifoserie, come ricostruisce il Secolo, se le promettevano dalla partita di andata, quando al Maradona i tifosi dello Spezia si erano resi protagonisti di cori contro i napoletani. Gli scontri, infatti, sono iniziati prima della partita, con i tifosi del Napoli che, da un pullmino, hanno lanciato bottiglie verso i rivali, prima dell’arrivo della polizia.
Spezia-Napoli, il racconto degli scontri
Spezia-Napoli, scontri e partita sospesa: il racconto della vergogna
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Poi il momento clou di questa vergogna è arrivato durante la partita.
Intorno al decimo minuto, con il Napoli già in vantaggio per la rete di Matteo Politano, è iniziato il caos. Dal settore ospiti è partita una torcia verso i sostenitori dello Spezia che, a loro volta, l’hanno rilanciata verso i napoletani. La torcia ha fatto avanti e indietro fino a che alcuni ultras del Napoli hanno – stando al Secolo – invaso il campo per cercare lo scontro.
Scontro avvenuto, con l’arbitro che, solo dopo qualche minuto, ha interrotto il match in attesa della polizia che, in tenuta antisommossa ha convinto i napoletani a tornare sugli spalti. Intanto, dall’altra parte, gli ultras dello Spezia hanno sfondato il cancello, entrando in campo e venendo convinti anche da Thiago Motta a tornare in curva.
La partita è rimasta a rischio per circa dodici minuti, con diverse famiglie con figli che hanno scelto di abbandonare lo stadio. Poi, anche grazie all’intervento dei giocatori del Napoli, si è riusciti a riportare la calma.
A margine anche l’intervento del presidente Federale Gabriele Gravina:
Quello che è avvenuto a Spezia è indegno. Il calcio non può essere ostaggio di incivili e violenti: la risposta delle istituzioni deve essere forte e coordinata, mi auguro che accertate le responsabilità.