La Sampdoria, nell’immaginario di Marco Bisacchi canta: non siamo mica gli americani che non possono fare il mercato…
Non siamo mica gli americani. Non possiamo sparare agli indiani e non possiamo nemmeno fare il mercato in entrata.
Inutile girarci troppo attorno: l’accelerazione che ci si aspettava sino a qualche settimana fa sul fronte cessione (con Cerberus e Redstone Capital in prima fila) non è ancora arrivata e difficilmente si concretizzerà entro la fine di agosto.
Ergo la musica non cambia: questa Sampdoria deve ancora una volta fare di necessità virtù. Cerchiamo di vedere il bicchere mezzo pieno: almeno per ora i blucerchiati non hanno comprato tanto per comprare e soprattutto non hanno ancora sbagliato alcun acquisto.
Anche perché ad oggi innesti non ce ne sono ancora stati. Personalmente non mi strappo i capelli per il mancato arrivo di Marko Pjaca la cui parabola discendente è sotto gli occhi di tutti: un giocatore che ha talento ma che – complici gli infortuni – mi pare rimasto a quella rete in Porto-Juventus di cinque anni fa in Champions, la sera del famoso sgabello di Bonucci.
Da lì in avanti poche luci e molte ombre tra Fiorentina, Genoa e Torino. Se poi anche lo stesso Pjaca non è convinto di venire alla Sampdoria credo sia il caso che il club non insista e viri su altri obiettivi: in questo momento, con una situazione societaria che resta delicata e con necessità economiche ridotte, bisogna più che mai puntare su giocatori motivati, che hanno davvero voglia di vestire la casacca blucerchiata per valorizzare se stessi e la squadra, lasciando perdere le figurine.
Gli americani ci regaleranno il sogno Praet o meglio ancora Torreira?
Sampdoria, non siamo mica gli americani…
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Certo è che la Sampdoria – a meno di due settimane dall’esordio in Coppa Italia – ha bisogno di almeno tre rinforzi. Ovvero due centrocampisti (non dimentichiamoci la cessione di Thorsby e la mancata conferma di Ekdal) e un difensore centrale, sempre che Murillo non venga ceduto. Qualcosa dovrebbe o potrebbe muoversi già in questa settimana. I nomi sul taccuino di Faggiano e Osti sono parecchi e probabilmente tra i vari Grassi, Rog, Saric e compagnia qualcuno arriverà davvero.
Conoscendo un po’ Giampaolo credo che possa aver chiesto alla società di poter riavere qualche suo ex giocatore che bene conoscere i suoi metodi e che abbia insomma le famose “conoscenze” del suo gioco.
Forse Linetty resta una pista possibile, sinceramente faccio fatica a pensare al ritorno di uno tra Torreira e Praet che ormai si trovano in un altro pianeta calcistico soprattutto in termini di ingaggio.
In linea di massima però non sono mai stato entusiasta dei cavalli di ritorno, qualcuno a volte parla di minestre riscaldate e forse non ha torto. Io credo che in questa Sampdoria, per scelta ma soprattutto per necessità, ci debba essere spazio per profili giovani e di prospettiva che hanno voglia di emergere e lottare.
Che hanno insomma fame, quella fame calcistica che a suo tempo avevano anche i vari Bereszynski, Linetty, Torreira, Skriniar, Shick e compagnia quando erano arrivati a Genova praticamente sconosciuti.
Sampdoria, americani o no, Giampaolo dovrà valorizzare la rosa
La vera missione del Giampaolo 2.0 credo possa essere questa, e tutto sommato non sarebbe neppure molto lontana dal suo primo triennio blucerchiato: valorizzare al massimo il materiale a disposizione, soprattutto quello che ancora si conosce poco. Il riferimento va in primis a Sabiri di cui abbiamo già apprezzato le doti nella scorsa stagione ma che verosimilmente può crescere ancora.
Poi ovviamente c’è il rilancio di Mikkel Damsgaard. E perché no anche la valorizzazione di giocatori che alla Samp non si sono praticamente mai visti: mi riferisco a Yepes.Laut come vertice basso e naturalmente a Manuel De Luca in attacco, che per ora la Sampdoria non ha ancora ceduto a Pisa o Sassuolo (mi pare un bel segnale).
Per il resto andrei più su profili per capirci alla Saric, un emergente, piuttosto che sui soliti mesterianti medio bassi di serie A.
Sampdoria, fin qui incassati meno di 10 milioni di euro
Intendiamoci: è chiaro che un mercato di questo tipo, senza effettive risorse a disposizione (anche se dalle cessioni di Thorsby e Bonazzoli sono comunque in arrivo 8 milioni, non tantissimo ma neppure niente), è molto rischioso.
È evidente che ad oggi la Sampdoria parta per il nuovo campionato con l’unico obiettivo di salvarsi la pelle dopo una stagione molto deludente. Sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno e di essere un po’ ottimisti magari aspettando il tanto atteso cambio di proprietà, credo però che questa Sampdoria con pochi ritocchi possa ancora dire la sua.
Perché non siamo mica gli americani, certo. Ma probabilmente anche la squadra attualmente a disposizione può fare molto ma molto meglio rispetto all’ultima travagliatissima stagione…