Giovanni Invernizzi, responsabile del settore giovanile della Sampdoria, crede nel vivaio: gli obiettivi suoi e di Marco Lanna sono chiari
Si avvicina la gara con la Juventus e la mente ritorna alle grandi sfide del passato tra la Sampdoria e i bianconere. Sfide a cui ha preso parte anche Giovanni Invernizzi, ora responsabile del settore giovanile blucerchiato e, tra il 1989 e il 1997, calciatore.
Con la fascia da capitano al braccio fu protagonista della vittoria per 2-0 sulla Juventus di Vialli e Del Piero il 10 dicembre 1995:
Ero capitano, mi è capitato di farlo tre-quattro volte, e fu una grande soddisfazione. Mi ricordo che in quel periodo era esploso Enrico Chiesa. Firmò una doppietta straordinaria, in un caso mettendo a sedere l’avversario diretto. Era imprendibile.
In quella sfida, come si legge sull’edizione genovese di Repubblica, erano presenti sette prodotti del vivaio blucerchiato. La sfida è provare ad avvicinarsi a quei numeri:
Il calcio è cambiato tanto, le rose erano allora composte da diciotto giocatori e poi completate da tre-quattro ragazzi del vivaio. Adesso sono molto più ampie, ma con una programmazione mirata nel tempo e le giuste risorse ci si potrebbe avvicinare molto.
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La Sampdoria sta provando a rilanciare i giovani. In prima squadra ci sono Yepes Laut, Malagrida, Tantilochi e Trimboli. E, in più, lo scorso sabato ha esordito in Serie B Simone Giordano:
E’ un segnale positivo che si spiega con le esigenze attuali, ma è anche una strategia ben precisa. Giordano? Deve essere un modello per tutti i nostri ragazzi ed il nostro obiettivo è formare tanti giocatori così: genovese, sampdoriano, ha fatto tutta la trafila in blucerchiato, fino all’ultima stagione, come fuoriquota, in Primavera, poi la serie C a Piacenza ed ora un ulteriore gradino. Mi piacerebbe che diventasse il terzino sinistro titolare della Sampdoria.
L’obiettivo è trovare dei giovani forti anche vicino casa. La convinzione di Invernizzi è condivisa anche con Marco Lanna:
Ho sempre avuto questa convinzione e Marco Lanna la pensa allo stesso modo. Vuole radicarsi ancora meglio sul territorio e portare avanti un lavoro capillare. In fondo anche lui ha fatto questo percorso. E’ molto preparato, non era facile essere catapultato in una situazione simile e sta svolgendo al meglio il suo compito. Parliamo di tantissime cose, di calcio e non solo, a partire ovviamente dal vivaio.