La Sampdoria di Marco Giampaolo è un diamante grezzo: dopo aver giocato alla pari con l’Atalanta si conferma anche con la Juventus
Innanzitutto il colpo d’occhio, che fa sembrare il Ferraris quello di un derby pre-COVID con 14.438 abbonati e 13.135 paganti, cioè più di 27mila persone e un incasso, fra quota abbonati e biglietti di 620mila euro,. Ed è tanta roba, finalmente, dopo tanto tempo.
Soprattutto, è qualcosa che riempie il cuore, così come – non mi stancherò mai di ripeterlo, fino a fine campionato – sentire ogni volta quest’anno “Lettera da Amsterdam”, che contro l’Atalanta, con la voce della figlia di Vittorio, di Aldo Nestor De Scalzi, di Manolo Strimpelli e di Manuel Cossu è stato qualcosa da brividi, persino per chi come me non è tifoso.
Il resto lo fa la Sampdoria – messa benissimo in campo da Giampaolo, Maestro e Professore che sale in cattedra e lo dico io che non sono un ultrà giampaoliano e quando lo sono, lo sono con juicio – che, nel primo tempo, è bellissima e coglie la terza traversa, interna stavolta, con Leris che non segna solo per una buona uscita di Perin che gli chiude lo specchio.
Giampaolo ha trasformato in diamante anche Leris…
E proprio Leris è l’immagine di questa squadra, di questo gruppo, un giocatore che con Ranieri era inguardabile, che bastava si alzasse dalla panchina per farci mugugnare, tutti, e che oggi è uno dei migliori blucerchiati di giornata.
La squadra di Giampaolo è un diamante grezzo, dove ogni meccanismo funziona alla perfezione (l’unica insufficienza, ma più in fase difensiva che di spinta è quella di Augello che perde una palla sanguinosa e quella fascia diventa un problema, perché è recidivo e fa meglio Murru quando entra), con Djuricic rivitalizzato rispetto all’esordio con l’Atalanta, il solito straordinario Sabiri, soprattutto nel primo tempo, e un Caputo che continua a soffrire la solitudine del numero 10, come il protagonista di un romanzo sudamericano, ma quando riesce a liberarsi, cantando oltre a portare la croce, è una forza della natura.
E dietro Audero – fenomenale sia nel primo tempo su Cuadrado, che però sbaglia anche lui – e soprattutto nel recupero su Kostic, un grandissimo Colley e anche Alex Ferrari sono in giornata di attenzione perfetta.
Certo, a contribuire a questa Sampdoria davvero bella, è anche una Juventus che nel primo tempo è non a corto, ma a cortissimo muso.
La Sampdoria di Giampaolo è bella, la Juve di Allegri no…
La Sampdoria di Giampaolo è un diamante grezzo…
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Massimiliano Allegri, dopo Cagliari e Sassuolo, quando fece vedere calcio, non ha mai fatto parte dei miei beni culturali calcistici, ma una Juventus così brutta non me la ricordavo.
A un certo punto Rugani e Bremer fanno una specie di melina passandosi la palla a lungo, una due dieci volte, come se dovessero difendere un vantaggio largo, mentre sono 0-0 contro una bellissima Sampdoria. Ma è pur sempre la Juve contro la Samp.
Le uniche occasioni dei bianconeri nascono da qualche fiammata dei singoli, che sono Vlahovic, Cuadrado, Kostic, gente che comunque dà del tu alla palla anche quando non è in grande serata come stasera.
A migliorare un po’ le cose sono gli ingressi di Fabio Miretti, splendido 2003, e di Nicolò Rovella, uno che ci voleva Blessin per non far giocare titolare nel Genoa e che se avesse giocato probabilmente saremmo qui a raccontare il derby anche quest’anno. E ovviamente di Moise Kean, decisivo nel creare la palla gol nel recupero che Audero salva benissimo su Kostic e poi ancora nell’azione successiva. Ogni volta che scende sulla fascia è un’iradiddio.
La Sampdoria targata Marco Lanna…
Mentre nella Sampdoria entra con personalità Gonzalo Villar e c’è anche l’ottima notizia del ritorno in panchina di Manolo Gabbiadini.
E poi, per l’appunto, c’è Vlahovic, che nel primo tempo tocca tre palle e una delle tre, quando torna in difesa, rischia di metterla alle spalle del suo portiere, sfiorando il palo bianconero.
Ma nel secondo cresce, come tutta la Juventus, e propizia anche un gol, poi annullato dal Var per fuorigioco.
Insomma, un pareggio giusto, un tempo per uno sostanzialmente (quello della Sampdoria, il primo, per ko; quello della Juventus, il secondo, ai punti) e una bella partita. Tanti segni positivi.
E fra i segni positivi, in attesa dell’arrivo di compratori, non così vicini evidentemente – ma chiedo a tutti di non credere a prescindere a ciò che leggono, perché poi il risveglio è più duro e tutto questo rischia di creare problemi anche a Marco Lanna, che è un vero valore aggiunto di questa squadra e di questa società (e con lui i consiglieri di amministrazione Alberto Bosco e Gianni Panconi e il capo dei revisori dei conti Marcello Pollio) – ci metto l’arrivo di MSC fra gli sponsor.
Dopo la partita con la Juventus, il cielo è un po’ più blu.