Dopo la sconfitta di Sampdoria, tutti in punizione dietro la lavagna di Marco Giampaolo. Il mercato? Non può essere un alibi…
Se la Sampdoria contro la Juventus si era scoperta povera ma bella, a Salerno il risveglio è stato a dir poco gelido. I blucerchiati hanno fallito il primo vero scontro salvezza della stagione e hanno dimostrato (antico difetto) di non saper imparare dai propri errori.
Tutti dietro la lavagna, nessuno escluso. Anche lo scorso aprile la Samp sbagliò completamente l’approccio contro la squadra di Nicola a Marassi, subendo due gol in avvio, e la storia più o meno si è ripetuta anche stavolta sotto la pioggia dell’Arechi, con un risultato poi ancora più pesante al fischio finale.
Una Sampdoria che dopo la grande prova con la Juventus si è presentata in campo inspiegabilmente scarica e molle, senza quel piglio e quella personalità necessari per uscire indenni da un campo del genere. Tutti dietro la lavagna, nessuno escluso.
L’approccio fallimentare e una partita condita da tanti (troppi) errori in entrambe le fasi non si può solo ascrivere al solo Marco Giampaolo ma è evidente che l’allenatore blucerchiato – che era stato bravissimo nel fermare la Signora – stavolta non ha avuto ragione con le sue scelte iniziali.
Gli inserimenti di Villar e Depaoli tra i titolari (anche in vista delle gare con Lazio e Verona da qui a domenica) non hanno pagato e anche la gestione dei cambi – troppi tardivi e tutti praticamente definiti a gara ormai compromessa – non ha convinto. Però insomma sarebbe riduttivo dare le colpe solo a Giampaolo per una figuraccia del genere, perché beccare 4 gol dalla Salernitana – con tutto il rispetto per la squadra campana che ha giocato una grande partita e ha meritato la vittoria – è veramente una figuraccia. Senza se e senza ma.
Purtroppo questo fa un po’ parte di un certo Dna blucerchiato, soprattutto in questi ultimi anni dove la squadra non ha mai avuto una forza – più mentale che tecnica – per dimostrare continuità contro avversari comunque alla portata.
Due grande partite della Sampdoria, a Salerno il crollo…
Spesso anche in passato (anche con Giampaolo in panchina) la Samp è passata da grandi prove, specie a Marassi, a prestazioni prive di personalità lontano dalle mura amiche. Quello di Salerno era il primo grande esame della stagione e i blucerchiati lo hanno fallito miseramente.
Per fortuna rispetto alla sconfitta dello scorso aprile – che complicò non poco la tabella salvezza sino al rocambolesco derby deciso da Sabiri e Audero – c’è ancora tanto tempo ma insomma il campanello d’allarme non va assolutamente ignorato.
La Samp stavolta è stata un disastro in difesa ma – va sottolineato – ancora una volta non ha saputo segnare. Non si può continuare a parlare del gol ingiustamente annullato a Caputo con l’Atalanta. I numeri sono impietosi: tre partite e zero gol segnati devono far riflettere.
Nessun alibi per la Sampdoria. Nemmeno per colpa del mercato…
Sampdoria, tutti dietro la lavagna. Il mercato non è un alibi…
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Perché proprio Ciccio Caputo – senza peraltro brillare – continua a giocare da solo in attacco? E’ davvero il calciatore con le caratteristiche giuste per reggere il peso del reparto in solitaria? La risposta di Salerno è stata molto negativa anche perché questa volta Sabiri dopo le ultime belle prove non si è praticamente mai visto.
E poi perché tutte le grandi occasioni devono sempre capitare a Leris, che forse avrà anche il merito di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto ma che tuttavia – dopo il goal mancato con la Juve a tu per tu con Perin – a Salerno se possibile ha fallito un’occasione ancora più clamorosa a pochi passi da Sepe dopo un tiro respinto proprio di Caputo?
Non sto qui a fare il confronto tra Leris e l’ormai ex Candreva perché è chiaro che il secondo abbia qualità decisamente superiori e che la partenza dell’esterno romano sia stata dettata soprattutto da esigenze di bilancio.
Ormai è andata così, c’è poco da dire. La sensazione però è che la Samp debba guadagnare qualcosa in attacco, magari affidandosi con più continuità a un modulo a due punte sperando nel pieno recupero di Gabbiadini, in un maggiore minutaggio di Quagliarella o di qualche novità di mercato che al momento non pare così scontata. Perché poi purtroppo alla fine – al di là delle colpe specifiche degli stessi giocatori piuttosto che le scelte di Giampaolo – si va sempre lì.
Sampdoria, la mancata cessione sicuramente non aiuta…
La Sampdoria resta una società commissariata e di fatto senza portafoglio, con la necessità di fare miracoli o quasi sul mercato. Anche se a Salerno la loro prova (come quella dei compagni) è stata negativa le operazioni Villar e Djuricic possono rivelarsi importanti.
Se adesso arriverà Winks, riserva del Tottenham ma decisamente un lusso per la Samp, ci sarà da leccarsi le dita.
E però purtroppo la Samp resta in mare aperto a livello societaria, dove ogni onda può cambiare la rotta all’improvviso.
Se davvero Colley andrà al Mallorca sarà una perdita clamorosa a livello tecnico per la squadra di Giampaolo. Anche il gambiano intendiamoci ha giocato malissimo a Salerno, ma non dimentichiamoci che solo lunedì sera aveva bloccato un certo Vlahovic.
I problemi sono noti ma le vicende societarie non devono diventare un alibi per nessuno. Forse la regola non è quella di pareggiare con la Juventus per carità ma una prova come quella di Salerno resta inaccettabile anche per questa Samp, anche per questi uomini, anche per questo allenatore.
Per fortuna però siamo solo alla terza giornata. “Di partite ne possiamo fallire al massimo 2 su 38 a livello mentale” ha detto Marco Giampaolo alla vigilia di Salerno. Ecco, allora un jolly i blucerchiati se lo sono già giocati. E adesso sotto con la Lazio.