Fabio Quagliarella e Andrea Belotti portano la fascia al braccio. Sono due capitani, due attaccanti abituati a segnare, a essre importanti. Ma quest’anno qualcosa non va…
Per Fabio Quagliarella, dopo il clamoroso exploit dello scorso anno con 26 reti realizzate in campionato e titolo di capocannoniere acquisito, è stata una stagione dove si messo in discussione la sua tenuta fisica e le sua stessa titolarità. Ma Claudio Ranieri lo ha sempre difeso ed è quello che conta. A Sir Claudio interessa che Fabio sia in campo, che trascini i suoi compagni. Basta quello ora perché gli unici goal decisivi che hanno contribuito alla vittoria sono stati quelli segnati al Brescia nella goleada di Marassi, ma a risultato già pienamente acquisito. Per Quagliarella 6 goal e 3 assist in campionato, l’anno scorso a questo punto della stagione ne aveva già segnati 16 eguagliando il record di Batistuta per gare consecutive con goal in Serie A.
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Non se la passa meglio nemmeno Andrea Belotti. Il Gallo non segna da più di un mese (dalla doppietta del 5 gennaio 2020), da lì in poi più nulla e nel frattempo è saltata pure la panchina di Walter Mazzarri, dentro Moreno Longo. L’ex Albinoleffe e Palermo ha racimolato un bottino di 9 goal in 20 presenze complessive in campionato, una media goal leggermente più alta rispetto alla scorsa stagione, ma che evidentemente non è bastata per riconfermare l’ottima annata del Torino.
Se c’è una cosa che, invece, accomuna i due attaccanti è lo spirito di sacrificio. Quagliarella e Belotti sono due capitani veri al servizio della propria squadra per ottenere il massimo possibile. Saranno pure in difficoltà, ma non a caso sono imprescindibili per i loro rispettivi allenatori che non ci rinunciamo mai, proprio mai…