La posizione di Marco Giampaolo sulla panchina della Sampdoria è sempre più in bilico: Il Secolo XIX fa il punto su alcuni “chiodi fissi” del “talebano”
Marco Giampaolo, come tanti allenatori, ha le sue fissazioni. In passato queste gli sono valse l’appellativo di “talebano” per il modo in cui insisteva su certi interpreti o su certi moduli, come il 4-3-1-2, da poco abbandonato in favore del 4-1-4-1. Il Secolo XIX, però, insiste su alcuni “chiodi fissi” del tecnico della Sampdoria.
Il primo riguarda la difesa. La linea – rigorosamente a quattro – deve sempre muoversi in linea, all’unisono, come se i difensori pensassero con un solo cervello. La linea non si rompe mai, ma, in questo avvio di campionato non sta funzionando: tredici goal subiti, meglio solo di Monza e Cremonese, a quota 14.
Sampdoria, Giampaolo e le sue scelte
Sampdoria, Il Secolo XIX: le manie da “talebano” di Giampaolo
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Gli allenamenti, le sedute di tattica stanno dando, finora, pochi risultati ed ecco che, allora, il quotidiano ripropone un’antica battuta del tecnico “Il piano B non esiste”.
Giampaolo, poi, parla poco, come affermato dallo stesso Fabio Quagliarella, che affermò come il tecnico non gli dicesse quasi mai niente. Un segnale di come, forse, il capitano e la squadra stessa potrebbero “aver bisogno anche di qualche parola in più, specie nelle difficoltà”.
La sua posizione è divisiva sia all’interno del club, che all’interno della tifoseria, che non dimentica quanto fatto nel triennio 2016-19, ma, al contempo, inizia a non perdonare più certe scelte. Come la preferenza di Mehdi Leris rispetto a Manolo Gabbiadini o lo scaro utilizzo di Ignacio Pussetto. Un nuovo acquisto che, come spesso accade, deve aspettare settimane prima di entrare e assimilare gli schemi.