Fabio Depaoli ha dimostrato impegno per la causa della Sampdoria: per sua sfortuna due infortuni lo hanno fermato e ora non c’è più spazio?
Come può cambiare il destino di un calciatore? Chiedete a Fabio Depaoli. L’esterno arrivato quest’estate dal Chievo, nonostante le difficoltà generali della Sampdoria, è sempre stato considerato un buon acquisto, uno di quei giocaori che sanno fare la differenza, saltare l’uomo, creare superiorità.
Tutte buone prestazioni al di sopra della sufficienza e un posto da titolare praticamente conquistato. Con l’infortunio di Bereszynski, Fabio sembrava lanciato definitivamente nell’11 fisso di Claudio Ranieri. Poi è arrivata la sfortuna: nel suo momento migliore arriva il primo infortunio, una distorsione alla caviglia nella partita contro l’Udinese che lo mette ai box per più di due settimane.
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Viene recuperato in extremis per il derby, successivamente con il passare delle settimane recupera la forma fisica ideale e ancora, nel momento della “consacrazione”, la caviglia cede nuovamente. La partita contro il Milan dura venti minuti scarsi.
Oggi è in fase di recupero con specifici lavori individuali, ma nel frattempo Ranieri ha recuperato tutta la rosa a disposizione. Inoltre il tecnico pare aver puntato definitivamente per il modulo di gioco con il rombo a centrocampo per favorire la fantasia di Ramirez come trequartista. L’unica casella a disposizione per Depaoli rimane quella di terzino destro, dove la concorrenza di Bereszynski si fa sentire.
Al Chievo ha anche giocato come mezz’ala a centrocampo, ma in quel reparto la rosa è già abbondante. Per Fabio non rimane che recuperare pienamente le forze e sperare che Ranieri possa ruotare più spesso la rosa.