Sampdoria, Dejan Stankovic si presenta e vuole cambiare registro rispetto all’ultima partita della gestione Giampaolo. Le parole
Le prime parole di Dejan Stankovic da allenatore della Sampdoria sono una rottura quasi totale con le 8 partite di Serie A precedenti. Non ha voluto fare nomi il serbo, ma è chiaro a chi si sta riferendo. Per rispetto delle persone e della loro professionalità Deki ha omesso di citare il nome di Marco Giampaolo e di chiunque potesse essere un minimo responsabile, ancorché a farne le spese sia stato il tecnico di Giulianova.
Ma la sostanza non cambia. Stankovic, tra le primissime cose che ha detto nella sua prima intervista da allenatore blucerchiato, è stata che l‘atteggiamento contro il Monza non gli è piaciuto. Queste le sue parole, rilasciate ai media ufficiali della Sampdoria:
Ho visto la squadra, il materiale c’è ma dobbiamo cambiare mentalità. Ci sono modi e modi di perdere la partita. Devo essere sincero, senza giudicare nessun lavoro o permettermi di dire qualcosa, ma ho visto l’ultima partita e l’atteggiamento non è piaciuto. Non dobbiamo spaventarci della forza che ci attacca, ma dobbiamo sapere cosa andiamo a difendere.
Sampdoria, Stankovic deluso dall’atteggiamento col Monza: “Non giudico nessun lavoro, ma non dobbiamo avere paura”
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Stankovic insomma ha visto la partita della Sampdoria contro il Monza (era già stato contattato prima?) e la cosa che ha riscontrato era paura. Un difetto di mentalità, che ha visto i blucerchiati di Giampaolo temere l’avversario, esserne succubi quasi. Cosa che il nuovo allenatore serbo, il terzo della storia sampdoriana dopo Vujadin Boskov e Sinisa Mihajlovic, non vuole che succeda mai più.
Per rispetto ha voluto tacere nomi e cognomi, ma una cosa è certa: Stankovic da ora in poi ha tutte le intenzioni di cambiare registro. Via la paura, via atteggiamenti sbagliati. Bisognerà saper soffrire, ma senza arrendersi, perché solo dalla sofferenza usciranno le vittorie:
La cosa sicura è che ci sarà la sofferenza anche questa volta, a chi non sa soffrire no c’è neanche la possibilità di gioire e vincere.