Cessione Sampdoria, ritorno alle origini della gestione Ferrero: dai filtri di Garrone fino all’attuale CdA, il manager Albisetti fa chiarezza.
La cessione della Sampdoria adesso dovrebbe diventare realtà. Questione di qualche giorno e poi un nuovo capitolo verrà scritto nella storia del club, passando sopra definitivamente a quello vecchio. Che però ancora suscita alcuni interrogativi e che fa sentire, almeno per il momento, la sua presenza.
Ma come questo avviene e come è potuto succedere? A chiarirlo ci ha pensato Roberto Albisetti, manager genovese di successo che ha lavorato in giro per il mondo e soprattutto negli Stati Uniti, in un’intervista a Primocanale. L’uomo d’affari, grande tifoso sampdoriano, è innanzitutto tornato sulle tracce del passaggio di proprietà tra Massimo Ferrero e la famiglia Garrone. Se oggi si esiste a così tanti controlli e rallentamenti burocratici, come potè Ferrero nel 2014 superare i filtri dei Garrone?
Bella domanda, la famiglia Garrone è di imprenditori di successo e persone oneste, a volte quando si fanno le due diligence nelle operazioni di acquisizione di impresa si devono fare delle attività di investigazione sulle controparti. Questo rischio si chiama di reputazione di integrità e io credo che probabilmente lì i consulenti utilizzati non abbiano analizzato a fondo questo aspetto.
Cessione Sampdoria, Ferrero è ancora il padrone? La risposta di Albisetti

LEGGI ANCHE Sampdoria-Ascoli, prezzi stracciati ma solo online. I dettagli
Nessuna vera colpa ai Garrone, semplicemente un lavoro poco meticoloso da parte dei professionisti a cui si sono affidati. Fatto sta che da allora si sono susseguiti anni di gestione Ferrero, culminati poi con l’incarcerazione dell’ex presidente della Sampdoria e con l’inserimento della Sampdoria nell’attuale Trust Rosan. Ma il Viperetta è o non è ancora il padrone della società? Albisetti, a Primocanale, risponde di sì, anche se elogia l’attuale presidente Marco Lanna per il lavoro svolto di recupero dell’immagine:
Il problema della corporale governance è evidente perché reso difficile, le azioni sono in una fiduciaria, il cui direttore è vidal, ma il padrone è sempre Ferrero. Poi il CdA è cambiato, lo nomina sempre l’azionista di riferimento, poi c’è stata una mossa importante come quella di mettere una persona molto rispettata a Genova, ex giocatore, Lanna, che ha contribuito a recuperare un po’ di immagine e credibilità ma io non so i poteri delegati al cda e come si ripartiscono poteri e deleghe tra la fiduciaria e la proprietà e gli stessi membrino del cda incluso il presidente.