Chi aspetta il tramonto della Sampdoria non vedrai mai la sera. Anche in questo momento estremamente delicato a livello societario l’ambiente blucerchiato si aggrappa alle sue uniche vere certezze: la maglia, i colori, la storia e naturalmente i suoi tifosi. Non voglio buttarla in retorica ma è proprio così: anche in una tempesta come quella di questi mesi la Sampdoria ha i suoi punti fermi e questo è un dato positivo a prescindere.
La vittoria con l’Ascoli ai rigori in Coppa Italia mi ha ricordato molto il pareggio col Lecce in campionato il 30 ottobre 2019, quando più o meno la situazione di classifica era la stessa e in panchina c’era un certo Claudio Ranieri.
I blucerchiati anche in quell’occasione giocarono male e rischiarono a lungo di perdere contro una diretta rivale per la salvezza ma alla fine riuscirono in extremis a conquistare un punto comunque pesante grazie a un gol di Ramirez.
La forza della Gradinata Sud
Quel goal fu segnato probabilmente un po’ anche da una Gradinata Sud che non aveva mai smesso di soffiare alle spalle della squadra un vento positivo, fatti salvi i fischi (anche legittimi) dopo la fine del match. Quella serata sorprese e impressionò favorevolmente Ranieri – uno che nel calcio ne ha viste un po’ di tutti i colori – e diede una grande mano a una squadra in difficoltà, che poi di lì a pochi giorni sarebbe andata a vincere uno scontro salvezza delicatissimo a Ferrara contro la Spal con un gol nuovamente in zona Cesarini, stavolta di Caprari.
Non so se la storia potrà ripetersi lunedì a Cremona ma di sicuro ci sono delle analogie con quell’annata che partì malissimo con Di Francesco in panchina e finì poi con una salvezza a quattro giornate dalla fine, dopo il lockdown per il Covid (non uno stop banale) grazie a Sir Claudio.
Oggi la Sampdoria probabilmente ha ancora più problemi di allora soprattutto sotto il profilo societario. Difficile immaginare senza un passaggio di proprietà in tempi brevi un intervento forte sul mercato di gennaio (mai dire mai, la telenovela continua). Ma il punto comune resta quello dell’appoggio forte, incondizionato e positivo nei confronti di una squadra che pure ha le sue colpe, i suoi limiti, le sue responsabilità e non può certo nascondersi dietro le scelte tecniche degli allenatori o ancor meno dietro gli alibi legati alle vicende del club.
Una squadra che può e deve fare di più, che parliamoci chiaro continua a deludere e giocare maluccio ma che nonostante tutto non perde l’appoggio dei tifosi sampdoriani. Come testimonia la curva ospiti già sold out da giorni allo Zini per la gara di lunedì, con almeno 3000 supporters doriani presenti.
Dejan Stankovic può salvare la Sampdoria…
Chi aspetta il tramonto della Sampdoria non vedrà mai la sera…
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Non è un dato banale: questa può essere oggi la vera forza di una Sampdoria che deve ritrovare la retta via sul campo, senza pensare a quello che succede a livello societario. Anche perché non ci giriamo attorno: se gli stipendi vengono pagati regolarmente (e nessuno sostiene il contrario) i giocatori sono sempre nelle condizioni ideali per fare il loro lavoro. Punto.
“I tifosi ci hanno sostenuto 120 minuti senza fermarsi. Il settore ospiti è sold out a Cremona. Loro ci credono. Noi non possiamo mollare. Se ci credono loro dobbiamo farlo noi. Loro fanno il loro, ora tocca a noi. A me per primo. Per trovare la formula, la soluzione per cambiare il corso della stagione. Li ringrazio tanto. Sono davvero spettacolari. Non ho parole” ha detto Dejan Stankovic – con gli occhi felici – dopo la gara con l’Ascoli.
Uno Stankovic che probabilmente non ha ancora trovato la formula giusta per far decollare questa Samp (sinora l’unica vera prova convincente della sua gestione resta il secondo tempo a Bologna). Mi pare però abbia già preso a cuore la causa: un uomo di carattere e personalità, che trasmette empatia a pelle.
La vittoria con l’Ascoli darà forza alla Sampdoria?
Io personalmente mantengo alto il livello di fiducia nei suoi confronti anche se è evidente che sin qui le cose non siano migliorate molto e che l’allenatore serbo – alla prima esperienza in serie A da allenatore – abbia bisogno di un po’ di tempo per conoscere pregi e difetti di questa squadra.
Mi auguro insomma che questa vittoria a dir poco stentata contro l’Ascoli in Coppa Italia possa rappresentare una piccola svolta a livello mentale per questa Samp in vista di questi 20 giorni in cui i blucerchiati proveranno ad arrivare alla pausa mondiale ancora vivi, almeno in classifica.
Intendiamoci, sono ben consapevole che la partita più importante non si stia giocando sul campo ma a livello societario: questo però non toglie che l’ambiente Samp abbia bisogno di uscire da una certa depressione generalizzata anche attraverso i risultati di una squadra che ha il dovere di tirarsi fuori dalla zona rossa.
Sampdoria, il Cda non si dimette e allontana Ferrero…
Quanto alla chiacchierata tra il Cda e i giornalisti, vi dico la mia: personalmente l’ho apprezzata molto perché è stata un’occasione per fare chiarezza su diversi punti. Il Cda ha preso ulteriormente le distanze da Ferrero dopo il blitz di lunedì sera allo stadio, non ha rassegnato le dimissioni e ha comunicato di poter avanti ancora in attesa di una nuova proprietà, annunciando anche di non voler partecipare a nessuna corsa alle poltrone per la Samp del futuro.
Lo stesso Cda ha anche ammesso alcuni errori degli ultimi mesi (su tutti la vicenda degli auguri al figlio del Viperetta comparsi sul sito e poi rimossi lo scorso 5 agosto) provando ad andare oltre alcune situazioni che hanno creato malumore. E’ chiaro che non tutti le nubi sul passato si siano dissolte magicamente, ma almeno è stato messo un punto per provare ad andare avanti.
Nessuno è contrario a prescindere a questo Cda, tutti hanno ben chiare le condizioni di emergenza in cui si trova a lavorare ormai da quasi un anno. E speriamo davvero che – come ha detto il consigliere Gianni Panconi – si possa presto festeggiare l’avvenuta cessione se possibile a dei compratori seri. E comunque, chi aspetta il tramonto della Sampdoria non vedrai mai la sera.