Nella rubrica Peccati di gol dedicata alla Sampdoria sul Secolo XIX, Matteo Monforte si fa una domanda su Sabiri: ama la nostra maglia? La risposta è…
Siamo alla svolta? Se lo chiede anche Matteo Monforte in Peccati di gol, la sua consueta rubrica su Il Secolo XIX. E il nostro amico blucerchiato si dà anche una risposta. O almeno ci prova:
Per guarire ci vorrà ben più di un gol di Colley a un’inguardabile Cremonese, ma potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Di sicuro qualcosa è cambiato con l’arrivo del nuovo allenatore, quanto meno nell’atteggiamento. Ora, io non so dire se anche Giampaolo avrebbe fatto un punto a Bologna, vinto con l’Ascoli ai rigori e portato a casa il risultato con la Cremonese (tre squadre che, in qualunque modo si voglia guardare il quadro, si sono dimostrate indubbiamente molto scarse) ma di sicuro Stankovic ha già fatto più punti di lui e questo, alla fine, è quello che conta nel calcio…
La Sampdoria deve benedire il cambio. Ma per la salvezza serve altro. Che tutti i giocatori siano coinvolti. Non dall’allenatore, sia chiaro. Ma nella loro testa…
Sampdoria, per Matteo Monforte Stankovic ha già dato tanto. Ma Sabiri?

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Ciò di cui ho la sicurezza, invece, è che Sabiri sia ormai solo il lontano parente del Sabiri visto l’anno scorso, appena approdato in blucerchiato. Un’involuzione repentina e incredibile, guarda caso proprio in concomitanza del momento di difficoltà della Samp (forse per questo motivo da lui ritenuta non all’altezza) e l’avvicinarsi dei Mondiali col suo Marocco. Peccato, visto che qualche suo guizzo ci aiuterebbe eccome a uscire definitivamente dal baratro…
Matteo Monforte, sempre in Peccati di gol su Il Secolo XIX, sottolinea una cosa molto importante: l’amore per la nostra maglia. Quella blucerchiata.
Ecco, questo – lo so con sicurezza – è ciò che i tifosi sampdoriani odiano più di ogni altra cosa al mondo, forse anche più di Ferrero: quando un giocatore (buono o grammo che sia) non ama indossare la maglia blucerchiata. Mi auguro che sia solo una mia supposizione, ovviamente, e che lui, da professionista quale è, percependo regolare stipendio, sia solo invece in un momento di calo come tutto il resto della squadra.
Anche se ho per la testa, chissà perché, che, se davvero la Samp passerà a breve in mani prestigiose e facoltose, il ragazzo tornerà magicamente all’improvviso a sgattaiolare tra gli avversari a mo’ di furetto e a inventare funambolici gol e assist che manco giocasse nel Real Madrid, come rinato per cura misteriosa. Scommettiamo?