Sampdoria, Falcone vince a Marassi ma non esulta sui social: il portiere del Lecce mostra rispetto verso il suo passato blucerchiato
E’ stata questione di un attimo, forse lui non ci ha neanche fatto caso. Durante il riscaldamento di Sampdoria-Lecce, tra i giallorossi che facevano riscaldamento c’era anche Wladimiro Falcone, lì a pochi passi dalla Gradinata Nord, dov’eravamo anche noi. Tra una parata e un’uscita in preparazione alla gara, il portiere si è concesso qualche saluto a chi lo acclamava dagli spalti. E poi, in pochi secondi, uno sguardo verso la Sud, prolungato, a contemplare il fascino dei tifosi, o quella porta dove lui faceva riscaldamento fino a qualche mese fa. O forse quello che guardava era il suo passato.
Quel passato che Falcone non ha mai rinnegato e a cui ha portato rispetto con grande professionalità. Durante la partita ha fatto il suo lavoro, parando i tiri che i suoi ex compagni facevano verso la sua porta. E così facendo, in un’ironia amara della sorte, ha pure centrato il suo primo clean sheet della stagione, proprio contro la Sampdoria. Ma il rispetto arriva dopo, quando sarebbe facile esultare di fronte alla ex squadra che hai appena sconfitto. Quello che l’ex portiere blucerchiato non ha fatto…
Sampdoria, Falcone vince a Marassi ma non esulta sui social
Sampdoria, Falcone dimostra rispetto per i tifosi. Il gesto
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Il Lecce in questa stagione ha vinto 3 partite, di cui 2 nel giro di pochi giorni (Atalanta e Sampdoria). Ma se si va a guardare il profilo Instagram di Falcone, si troverà che il portiere ha celebrato i successi con un post tutte le volte, tranne l’ultima, quella di Marassi. Che avrebbe potuto legittimamente festeggiare, vista la combinazione 3 punti, rete inviolata, chiusura del 2022. Ma l’ultimo suo post risale proprio al successo del Via del Mare contro la squadra di Gian Piero Gasperini.
Falcone non ha esultato ed è rimasto in silenzio, perlomeno sui social. Come un attaccante che segna e non esulta. Un modo, ci piace pensare, per non infierire sulla situazione che vive la Sampdoria, la sua “seconda famiglia” per cui ha giocato fin da quando ha 14 anni. Un modo per rispettare la squadra, i tifosi e la società a cui è rimasto ancora legato. E, per chi come noi lo ha visto, quel fugace sguardo alla Sud nel riscaldamento è un’ulteriore e decisiva conferma.